A cura di Antonio Papa

Ciro Langella nacque il 30 gennaio del 1955.

Fin da giovanissimo si applicò sullo studio e la preparazione atletica e fisica.

Impiegato presso lo Spolettificio di Torre Annunziata, dove lavorò per quarant’anni, proprio con la squadra aziendale della “Real Fabbrica” ottenne ottimi risultati che lo portarono all’attenzione generale del settore sportivo.

L’approdo al Savoia avvenne in modo naturale e venne affrontato con competenza e professionalità che contraddistinse il suo modo di lavorare.

Clamoroso e avvincente il ricordo della magica stagione 1994-1995 quando affiancò mister Gigi De Canio, contribuendo in maniera determinante alla promozione in serie C1 dei bianchi, raggiunta grazie ad un finale di stagione in cui la condizione fisica dei calciatori torresi era rimasta al top.

Consigli tecnico-tattici, prevenzione degli infortuni, allenamenti mirati e personalizzati per ogni atleta, lavoro nella testa degli stessi affinché imparassero a gestire gli impulsi e i limiti per evitare traumi e infortuni, l’apporto di Ciro Langella fu un fattore determinante per l’exploit biancoscudato.

L’appellativo di “professore” si trasformò, rapidamente, in “mago” dopo quel 25 giugno 1995 che proiettò il Savoia nel calcio dei professionisti dopo la finale a Foggia contro il Matera.

Dopo esperienze in altre società ebbe occasione di ritrovare il Savoia ancora in diverse occasioni, prima come vice allenatore di mister Agovino, poi con mister Attanasio, infine col tandem Marasco e Barbera nella preparazione dei giovani campioncini in erba.

Improvvisa, la notizia della sua morte, il 10 febbraio 2020 a seguito di un infarto.

Due giorni dopo, nella chiesa del Sacro Cuore di Torre Annunziata, i solenni funerali svolti alla presenza di rappresentanti delle società, non solo calcistiche, di tutta la regione, che vollero tributare un ultimo saluto ad un personaggio che aveva amato lo sport nella sua essenza più pura, contribuendo con i suoi insegnamenti alla crescita, prima umana e poi fisica, dei tantissimi atleti a cui prestò la sua opera di professionista.

Oltre alla presenza di Gigi De Canio, la pattuglia più nutrita fu quella del Savoia e della città di Torre Annunziata con i suoi rappresentanti, calciatori, dirigenti, giornalisti e tanti appassionati tifosi.

Emozionante ricordo, un’immagine di quel triste giorno quando all’uscita della Chiesa la bara del “mago” Ciro Langella venne portata a spalla da Sasà Amura, Marco Ciardiello, Ciro Raimondo, Ciro Donnarumma, Alberto Savino, protagonisti di quella storica annata 1995, per l’ultimo viaggio.