Tutto tranne che una conferenza stampa. L’arrivo del principe Emanuele Filiberto di Savoia a Torre Annunziata, nella Basilica di Maria SS. della Neve, si è trasformato quasi fisiologicamente in un evento dai risvolti popolari, molto sentito dai cittadini che numerosi si sono accalcati per salutare il rappresentante della Casa Reale. Una mattinata intensa quella vissuta dalla comunità torrese che ha voluto in maniera epidermica far sentire il calore della città nei confronti di una persona che sta trainando una cordata di imprenditori e professionisti nell’attuazione di un progetto di ampio respiro e, soprattutto, rivolto al sociale.

L’impatto, dunque, tra il principe e il territorio è stato caloroso, esaltante, entusiasmante.

«Da due anni avevo in mente il Savoia Calcio. Le recenti vicende giudiziarie che hanno indirettamente coinvolto il club – ha detto Emanuele Filiberto - mi hanno spinto ad agire subito: voglio il Savoia. In 3-4 anni punteremo alla serie C e poi al ritorno in B, dove merita di stare questa piazza. Voglio farlo per la città e per i tifosi. E soprattutto mi rivolgo ai giovani: grazie allo sport possiamo dare un calcio alla malavita».

Il progetto verrà attuato attraverso la Casa Reale Holding SpA con Marcello Pica, imprenditore e manager dello shipping con incarichi dirigenziali in ambito internazionale, che ricoprirà la carica di presidente del CdA della stessa Holding.

Altro punto cruciale è la creazione di un'accademia calcistica: «Prendere i giovani, che sono il nostro futuro, e toglierli dalla strada, mostrare loro cosa è la nobiltà dello sport e del lavoro. La nobiltà di sudare facendo sforzo. Contiamo molto sui giovani – ha aggiunto il principe – e abbiamo l'idea di creare un’Accademia dello sport giovanile e mettere intorno a noi tanti giovani del Sud Italia, farne un vero vivaio e prendersi cura di loro con borse di studio».

Sarà Nazario Matachione, nella sua nuova veste di manager a coordinare la neonata holding: «Noi faremo il calcio a Torre Annunziata - ha detto l’ex imprenditore farmaceutico - mettendo in campo una squadra di professionisti che dovrà tutelare la società. Dopo ciò che è accaduto di recente, la nostra unica idea è che tutte le persone che sono state nel Savoia Calcio negli ultimi tre anni, stiano lontani dalla società. Il primo passo, dunque, sarà quello di salvare il Savoia Calcio 1908, come affermato dal principe Emanuele Filiberto, ma allo stesso tempo di dotarlo di solidità finanziaria per restituire una squadra competitiva ai tifosi».

Matachione, poi, sull’acquisizione dell’attuale titolo sportivo del Savoia ha precisato: «Siamo in attesa della relazione ufficiale sullo stato di salute della società, poi presenteremo una nostra offerta per l'acquisizione del titolo del Savoia Calcio 1908. A questo proposito chiediamo chiarezza e soprattutto l’accesso alla documentazione contabile. Noi siamo pronti a prendere il Savoia, ma in caso di difficoltà oggettive nella trattativa – conclude il manager – abbiamo già conferito mandato ai nostri legali di fiducia di individuare ed eventualmente rilevare un titolo sportivo di serie D».