Giornata pessima dal punto di vista meteorologico, ma luminosa per la città di Torre Annunziata.

Questa mattina, infatti, allo Spolettificio di Torre Annunziata, è stato firmato il protocollo di intesa dai ministri Guido Crosetto (Difesa), Gennaro Sangiuliano (Cultura), dalla dottoressa Alessandra Dal Verme (Direttore Agenzia del Demanio), e dal Prefetto Enrico Caterino (Comune di Torre Annunziata).

La finalità dell’atto, come è riportato nel protocollo, è “avviare un rapporto di collaborazione istituzionale finalizzato a sviluppare, in forte sinergia e concentrazione tra le Parti, un progetto di razionalizzazione e valorizzazione del compendio denominato 'Stabilimento Militare Spolette' in uso alla Difesa, ubicato al centro urbano di Torre Annunziata, attraverso il rilascio di aliquote non più utili per le finalità istituzionali del Dicastero".

In sostanza il Ministero della Difesa cede a quello della Cultura tre aree dello stabilimento: la prima, quella prospiciente via Sepolcri (fino all’incrocio con via Vittorio Veneto) per il proseguimento degli Scavi nella zona di Oplontis; la seconda situata a sud dello Spolettificio, e attigua alla Real Fabbrica d’Armi, per la realizzazione di un sistema museale; la terza (ex campo sportivo) prospiciente via Vittorio Veneto, probabilmente da destinare a parcheggio di auto e bus turistici.

Inoltre viene ceduto al comune di Torre Annunziata il sottopasso che collega corso Garibaldi con via Eolo, chiuso al pubblico dagli anni ’80 del secolo scorso.

A latere del protocollo, c’è la destinazione dell’immobile della Real Fabbrica d’Armi al Comando Gruppo dei Carabinieri, mentre al Comando Gruppo della Guardia di Finanza, già presente in zona, è stata destinata l'area parcheggio con ingresso da corso Garibaldi.

Molteplici gli interventi. Il primo è stato del il direttore dell’Agenzia Industria Difesa Nicola Latorre, che ha evidenziato una caratteristica degli stabilimenti dell’Aid: il loro rapporto forte, intenso con il territorio. “Questo evento - ha detto - segna un ulteriore salto di qualità, positivo nel rapporto tra lo Spolettificio e la città. E il valore di questo protocollo va anche oltre i confini territoriali. Questo è un esempio di come le Amministrazioni dello Stato si incontrano, producono iniziative in una logica di sistema con l’intento di favorire lo sviluppo di un territorio. Da un lato si intende valorizzare il patrimonio culturale, di cui è ricca questa terra, dall’altro si mette il nostro stabilimento nelle condizioni anche di proseguire nello sforzo che stiamo compiendo per la conversione produttiva di questa realtà”.

Il Prefetto Enrico Caterino, commissario straordinario del Comune oplontino, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza del protocollo, perché interventi di risanamento sono necessari in una città con tante criticità. “E’ un’occasione imperdibile per questa realtà territoriale – ha detto –. A Torre Annunziata ci sono tutte le condizioni per lo sviluppo turistico: clima, mare, bellezze paesaggistiche, Scavi di Oplonti, Terme. Noi stiamo facendo il massimo per ripristinare la legalità in interi quartieri completamente abbandonati. Abbiamo poco tempo per farlo, ma non ci tireremo indietro. E la firma del protocollo di oggi è un segnale positivo per tutti quelli che hanno a cuore le sorti di questa città”.

Gli ultimi interventi sono riservati ai due ministri. Inizia il prof. Sangiuliano: “Avremmo potuto firmare questo protocollo a Roma, ma abbiamo deciso di venire fisicamente qua, per dare “fisicità” alla presenza dello Stato in questo luogo. Qui siamo al centro di uno dei più importanti sistemi archeologici mondiali. Siamo vicini a Pompei, ad Ercolano. Qui ci sono le pagine del gran tour di Goethe, di tanti altri autori della letteratura che si sono esercitati in questi luoghi. Non lontano da qui fu realizzata la prima ferrovia italiana, la Napoli-Portici. Quindi un grande, immenso passato. Ma siamo anche in un territorio estremamente difficile, questo ce lo dimostra il fatto che il Comune è commissariato. E quindi noi siamo venuti qua per dare speranza ai cittadini onesti di questa città. Lo Stato c’è, e vuole porre in essere tutto quanto è necessario per riscattare un territorio. E quale veicolo migliore può essere se non la cultura?”.

Il ministro Guido Crosetto conclude gli interventi prima della firma del protocollo. “E’ questo un esempio di come i beni dello Stato possono essere valorizzati, reimpiegati. Mantenere in parte le loro funzioni originarie e in parte essere riutilizzati. Sia pensando alla cultura, che in questo territorio rappresenta un motore fondamentale, sia pensando alla sicurezza, perché qui conviveranno produzione industriale, museo, Carabinieri e Guardia di Finanza. Quindi un presidio di legalità indispensabile affinché l’economia e la cultura possano proseguire”.

Il passaggio finale di questo importante incontro, la firma del protocollo da parte dei quattro rappresentanti dello Stato. E' l'inizio di una nuova fase, attesa da fin troppi anni...