A cura della Redazione

Oltre sessanta scosse, con magnitudo compresa tra 0 e 4.2 (la più forte verificatasi alle 3.35 di oggi, mercoledì 27 settembre, tra Bagnoli e Pozzuoli, ipocentro a 2.7 km di profondità ed epicentro in mare), a partire dalle ore 5.06 di martedì 26 settembre. E' lo sciame sismico in atto nell'area dei Campi Flegrei, che tanta preoccupazione sta suscitando nella popolazione. Timori legati all'intensificarsi nelle ultime settimane del fenomeno bradisismico tipico della zona. Paure che aumentano con la riapertura delle scuole, ogni giorno frequentate da migliaia di studenti. Proprio oggi a Pozzuoli gli Istituti sono rimasti chiusi su disposizione del sindaco Gigi Manzoni. Il Comune sta effettuando tutte le verifiche statiche sugli edifici.

Quello di stanotte è stato l'evento tellurico più intenso negli ultimi 40 anni registrato nella zona. Solo poche settimane fa ci fu una scossa di magnitudo 3.8.

Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, evidenzia che «la dinamica dei Campi Flegrei è costantemente monitorata dalle reti di monitoraggio dell'Osservatorio Vesuviano, in stretto contatto con il Dipartimento della Protezione Civile. I parametri geofisici e geochimici analizzati, sia in pozzo che nelle emissioni idrotermali, indicano il perdurare della dinamica in corso, con sollevamento del suolo, che presenta nell’area di massima deformazione al Rione Terra una velocità media di circa 15 mm/mese dagli inizi del 2023, in lieve incremento negli ultimi giorni, e assenza di variazioni geochimiche significative nell’ultima settimana».

Lo scienziato poi afferma che «anche l’analisi dei dati di deformazione planimetrica del suolo non mostrano variazioni significative rispetto alla caratteristica forma radiale dall’area centrale di Pozzuoli. Allo stato attuale - sottolinea Di Vito - non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni del sistema a breve termine, fermo restando che una eventuale futura variazione dei parametri monitorati (sismologici, geochimici e delle deformazioni del suolo) può comportare una diversa evoluzione degli scenari di pericolosità»..