In un’Italia in cui le liste d’attesa sanitarie continuano a generare disagi e frustrazione tra i cittadini, è importante raccontare anche le storie che si concludono positivamente grazie all’impegno di professionisti sensibili e attenti. Una di queste riguarda il paziente Raffaele Esposito (nome di fantasia), padre di due bambini e marittimo residente nell’area flegrea, colpito da una grave patologia oncologica alla colonna vertebrale.
Nonostante una prescrizione medica che indicava l’urgenza di una risonanza magnetica per verificare lo stato di progressione del tumore, l’esame era stato fissato a ben 85 giorni dalla richiesta, ossia il 18 settembre, un’attesa incompatibile con la gravità della situazione. Gli operatori CUP avevano dichiarato di non essere riusciti a registrare la visita come urgente, causando così un ingiustificato ritardo nell’accesso alle cure.
A tutela del paziente, è intervenuto l’avv. Lelio Mancino, che ha preso in carico la vicenda e inoltrato una formale segnalazione ai vertici dell’ASL Napoli 2 Nord, all’Assessorato Regionale alla Sanità della Campania e all’ APS Cittadinanzattiva, chiedendo di individuare con urgenza una struttura in grado di garantire l’esame entro tempi compatibili con il quadro clinico.
La risposta non si è fatta attendere. Il dott. Claudio Cimmino, Direttore della UOS CUP – Liste di Attesa – ALPI dell’ASL Napoli 2 Nord, ha risposto con efficienza e senso di responsabilità, fissando tempestivamente l’esame per il giorno 1 luglio alle ore 08:00 presso il Centro Aktis di Marano. Un anticipo di oltre due mesi rispetto alla data originaria.
Un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni, cittadini e professionisti del diritto possa tutelare concretamente il diritto alla salute, troppo spesso ostacolato da meccanismi burocratici.
L’avv. Lelio Mancino, promotore della segnalazione, ha espresso soddisfazione per l’intervento risolutivo:
«Ringrazio il dott. Cimmino per la sensibilità e l’immediatezza dell’azione. In casi come questo, il tempo è vita. Il suo intervento ha permesso a un padre di famiglia di avere accesso rapido a cure potenzialmente salvavita. È una dimostrazione di come, anche nella pubblica amministrazione, ci siano persone capaci di ascoltare e agire concretamente».
Quella del sig. Esposito è solo una delle tante storie che si intrecciano ogni giorno con le criticità del sistema sanitario. Ma questa volta, grazie alla prontezza di un dirigente pubblico e alla tenacia di un avvocato, nonché alla moglie del paziente, ha vinto il senso di responsabilità. E con esso, la tutela della persona.