Un’impresa straordinaria di sport e di vita. Alle 18 ora locale di lunedì 25 agosto, il nuotatore disabile Salvatore Cimmino si è tuffato nelle acque delle Hawaii per affrontare uno dei canali più difficili e temuti al mondo: il Kaiwi Channel, conosciuto anche come Canale di Moloka’i.
Ad accompagnarlo in questa sfida di circa 50 chilometri una barca d’appoggio guidata dal Capitano Manoa. Una traversata durissima, resa ancora più complessa dalle condizioni meteo non favorevoli: vento freddo, onde alte fino a 60 centimetri e l’obbligo di nuotare anche di notte.
Cimmino, senza mai fermarsi per evitare i crampi, ha stretto i denti e ha raggiunto l’arrivo con tre ore di anticipo rispetto alle previsioni.
Una sfida per dare voce ai dimenticati
La traversata non è stata solo una sfida sportiva, ma soprattutto un gesto di grande valore simbolico. Cimmino ha voluto dedicare la sua impresa a 1 miliardo e 450 milioni di persone con disabilità nel mondo, costrette – insieme alle loro famiglie – a vivere una “prigionia silenziosa” fatta di barriere, discriminazioni e diritti negati.
“Ogni bracciata – ha spiegato Cimmino – è stata per loro, per ricordare che non sono invisibili e che meritano di vivere una vita libera e dignitosa”.
Con questa nuova impresa, il nuotatore conferma il suo ruolo di ambasciatore internazionale di inclusione e diritti, dimostrando ancora una volta che lo sport può diventare un potente strumento di sensibilizzazione e di riscatto.
La vita di Salvatore Cimmino è racchiusa in un’intervista al nostro giornale del 19 gennaio scorso del prof. Salvatore Cardone. Vale la pena di leggerla…
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