Quattro colpi di pistola, di cui tre andati a segno, stroncarono la vita del dottor Alfredo Simonetti nel suo studio medico al corso Umberto I a Torre Annunziata.
Era il 9 settembre 1955, settant'anni fa, quando un operaio dell'Ilva lo uccise perché non aveva voluto rilasciargli un falso certificato attestante uno stato di malattia. E furono proprio i dipendenti di quello stabilimento siderurgico torrese che vollero portare a spalla la bara del dottor Simonetti, come attestato di grande stima della sua onestà e professionalità: un medico benvoluto da tutti i suoi assistiti e da tantissimi suoi concittadini.
Aveva appena 35 anni e lasciò vedova la moglie e orfani i suoi due figli in piccola età. L'amministrazione comunale, negli anni Ottanta, volle intitolargli la strada che unisce via Tagliamonte con via Maresca.
Ma chi era il dottor Alfredo Simonetti? Nato a Torre Annunziata il 26 ottobre 1919 alle ore 12,30 in via Giardino, al civico 2, da Maddalena Lamberti, il padre Luigi era un ferroviere impiegato dello Stato. Così dichiarò al Comune la levatrice della madre due giorni dopo la sua nascita, che fu registrata con l'atto 854 del 1919 rinvenuto dal sottoscritto nell'archivio del Comune. Studi ginnasiali al " Tommaso de Cristoforis" a Torre Annunziata, liceo classico al "Garibaldi" di Napoli, iscrizione alla facoltà di medicina dell'Università "Federico II".
Richiamato alle armi nel 1941, l'anno dopo ottenne il congedo provvisorio perché frequentava il quinto anno. Costretto a seguire le lezioni tra un bombardamento e l'altro, a volte era costretto a ritornare a piedi da Napoli a Torre Annunziata. Si laureò nel 1944 e si iscrisse alla scuola di specializzazione in pediatria. Fu assunto quasi subito presso la Cassa Mutua Aziendale dell'Ilva, e faceva visita ai suoi pazienti in bici e successivamente con una carrozzella. Si sposò ed andò ad abitare di fronte alla ex Casa Littorio, dove nacquero i suoi due figli. Poi si trasferì al corso Umberto I, dove acquistò un'abitazione e anche una Fiat 500 per facilitare i suoi spostamenti e raggiungere rapidamente i suoi moltissimi assistiti.
Il suo assassino si costituì qualche giorno dopo, fu arrestato e condannato. Le notizie sulla vita di Alfredo Simonetti le ho assunte dai ricordi di un suo caro amico, il dottor Gaetano Iovino. La sua memoria resterà per sempre nella nostra città grazie alla via che porta il suo nome.
➡️Per essere sempre aggiornato clicca "Segui" sulla nostra pagina Facebook


