Si sono svolti questa mattina, nella Basilica della Madonna della Neve di Torre Annunziata, i funerali del dott. Pasquale D’Amelio, fondatore e direttore del periodico quindicinale La Voce della Provincia.
La cerimonia, officiata dal rettore don Paolino Franzese, ha assunto un forte valore di comunità. “Ho conosciuto il direttore da appena un anno – ha detto durante l’omelia – ma ho subito apprezzato la sua vicinanza alla Chiesa nel momento del mio insediamento. Una persona che sapeva coniugare professionalità e sensibilità umana, capace di costruire ponti con tutti”.
La partecipazione è stata corale: tra i presenti il sindaco Corrado Cuccurullo, numerosi giornalisti, molti dei quali ex collaboratori della Voce, amici, conoscenti e tanti cittadini comuni. Accanto al feretro, i figli Titti e Mario, l’ex moglie Adriana, la sorella Emilia e le nipoti.
Al termine del rito religioso si sono susseguiti i ricordi. Il giornalista Giuseppe Chervino, già direttore di TorreSette, ha sottolineato l’eredità morale di D’Amelio: “Il modo migliore che la sua città d’adozione può scegliere per dirgli grazie è candidarlo al Premio Oplonti. Gli siamo grati per aver beneficiato della sua straordinaria capacità di ascoltare, della sua naturale vocazione alla solidarietà che lo spingeva sempre a tentare di aiutare il suo interlocutore quando anche solo sospettava che si aspettasse un aiuto: una parola, un gesto, una promessa”.
Commosso l’intervento della nipote Beatrice, che ha voluto ricordare il legame indissolubile tra lo zio e il suo giornale: “Il suo indomito spirito e il suo amato giornale, che era e sarà sempre la sua costola, restano con noi. A me hai lasciato tutto questo in eredità e te ne sono grata. Mancherai a chiunque abbia ancora accesa nel cuore la fiamma della passione civile e dell’amore per le proprie radici”.
Infine, il sindaco Cuccurullo ha intrecciato ricordi personali e memoria pubblica: “Il direttore, da amministratore della città, è stato spesso a casa mia, collega e amico di mio padre. Ricordo quando tenne l’orazione civile ai suoi funerali. Per me e per la città è stato un uomo di spessore culturale, un politico che nei suoi interventi in consiglio comunale ha sempre posto al centro il bene della comunità. Gli va il nostro ringraziamento per aver dedicato la vita alla passione per l’informazione e all’impegno civile”.
Il saluto a Pasquale D’Amelio si è trasformato così in un grande tributo collettivo, segno di quanto la sua voce abbia lasciato un segno indelebile nella storia giornalistica e sociale di Torre Annunziata.
All'uscita dalla chiesa, la bara è stata trasportata a spalla dai giornalisti che hanno collaborato con La Voce della Provincia durante i suoi 57 anni di vita.