Chiesa gremiti di fedeli nella celebrazione della Messa delle ore 9,00 nella Basilica della Madonna della Neve in occasione della festa del 22 ottobre a Torre Annunziata, dove il cardinale don Mimmo Battaglia ha celebrato l’Eucaristia.
Don Paolino Franzese, rettore della Basilica, nel saluto iniziale, ha precisato che questa solennità, dal 1822, è impressa nel cuore dei cittadini oplontini, i quali sperimentarono la protezione della Vergine bruna che li salvò dalla lava mentre erano prostrati in preghiera.
Sua Eminenza, con gioia e piacere, ha salutato il popolo di Torre Annunziata, rappresentato anche dal sindaco Corrado Cuccurullo e dal senatore Orfeo Mazzella.
L'omelia del cardinale don Mimmo Battaglia
Durante l’omelia, don Mimmo ha consegnato agli oplontini tre “abiti” affinché, ricordando di essere stati oggetto della grazia divina per mezzo di Maria, possano affrontare con cognizione di causa le sfide della post-modernità: la gratitudine, lo stupore e la trasparenza.
Nella vita, infatti, si è chiamati sempre – anche nelle situazioni limite, come intese da Jaspers – ad essere grati: grati per il dono della vita, grati perfino nella sofferenza. Qui Don Mimmo ha esposto la teologia della croce, ovvero trovare in Cristo il senso della sofferenza e del dolore, coglierne il valore catartico, e con la fede trasformare un punto di debolezza in un punto di forza.
Don Mimmo ha poi dato spazio ai suoi ricordi, riportando un episodio del suo ministero: «Un giorno, visitando un quartiere periferico di Napoli, dove regnano povertà, disagio e omertà - ha affermato - , ha incontrato un giovanissimo disabile in carrozzina che, anziché chiedere qualcosa per sé, ha chiesto al cardinale di avere riguardo per le persone che si prendevano cura di lui e lo assistevano. E ha affermato don Mimmo: “Solo chi conosce davvero la povertà è capace di sognare anche per gli altri”. Gioire per gli altri è segno di maturità e crescita interiore».
Successivamente, il cardinale ha posto l’accento sullo stupore, riprendendo un concetto chiave del celebre teologo von Balthasar, ricordando che prerogativa peculiare del Dio cristiano è quella di sorprendere sempre mediante il suo agire nella storia, talvolta attraverso vie ed esperienze enigmatiche e misteriose. Dio ci sorprende, ci passa accanto: dalla strada, dalle relazioni autentiche, dalle esperienze ci parla, si rivela a noi e ci accompagna nel cammino di conversione.
Infine, il cardinale si è soffermato sulla trasparenza, ricordando quanto sia importante ed essenziale oggi agire con trasparenza, essere se stessi, far cadere le maschere dell’ipocrisia e delle apparenze per dare spazio all’interiorità. Anche le istituzioni, come la Chiesa, il Comune, gli enti amministrativi, sono chiamati a riscoprire nella trasparenza un valore da recuperare per realizzare e costruire qui ed ora la pace, la giustizia, la solidarietà.
Il cardinale Battaglia si è distinto per il suo intervento sobrio, mirato, profondo. Don Paolino Franzese ha fatto dono alla città di un pastore paterno e ha realizzato, ancora una volta, una festa patronale all’insegna della cittadinanza e dei valori del Vangelo. Don Paolino si distingue per la sua attenzione ai giovani e per il suo impegno a costruire, con la comunità cittadina, ponti di collaborazione e fraternità.
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