Un salto nel tempo con l'IA ci riporta nella Torre Annunziata del 22 ottobre 1822, facendoci rivivere un'istantanea di quanto accadde quella mattina, quando l'eruzione del Vesuvio aveva atterrito la popolazione locale.
Sotto un cielo plumbeo, ai pochi abitanti rimasti in città - per lo più pescatori che sorvegliavano i loro pochi averi, le barche e le reti - non restò che recarsi nella chiesa parrocchiale dell’Ave Gratia Plena con lo scopo di prelevare la sacra icona della Madonna della Neve, alla quale si erano sempre affidati i loro padri.
Guidati da uno zelante don Rocco Baly, oratore della parrocchia dello Spirito Santo, e caricata in spalla la sacra icona, i pescatori torresi la portarono in processione, facendosi largo tra i depositi vulcanici fino allo slargo di Santa Teresa, dove venne supplicata l’intercessione divina.
Don Nicola Ilardi (Torre Annunziata, 4 agosto 1809 – 1° dicembre 1876) scrisse che, dopo la mezza giornata, un raggio di sole squarciò l’oscurità del cielo, colpendo il quadro della Vergine. Fu il segno che la supplica era stata accolta e che la città sarebbe stata salvata. Da quel giorno i pescatori e la città di Torre Annunziata fecero voto perenne affinché quel momento potesse essere commemorato negli anni futuri, ogni 22 ottobre.
Anche quest'anno la città è pronta a rivivere la solennità di quel giorno, che nel tempo è diventato un atto di rinnovamento.
Evviva Maria SS. della Neve e coloro che continuano a sostenere la fede e la tradizione.
(Prima foto elaborata a cura di Vincenzo Marasco con l'ausilio dell'IA)