Un addio carico di tensione quello tra il comandante della Polizia Municipale di Torre Annunziata, Giovanni Forgione, e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Corrado Cuccurullo.
Il rapporto, iniziato nell’ottobre 2022 con l’insediamento della Commissione Straordinaria, è proseguito per oltre un anno sotto l’attuale amministrazione, ma si è progressivamente incrinato fino alla rottura definitiva.
»A segnare l’inizio delle frizioni – racconta Forgione – fu la decisione del sindaco di estendere la processione della Madonna della Neve fino a Largo Cuparella. Io mi opposi, ricevendo il sostegno delle forze dell’ordine e del prefetto Nicola Di Bari, che invitò il sindaco Cuccurullo a rivedere la sua posizione».
Le divergenze, tuttavia, non si sarebbero fermate lì. Forgione riferisce di aver inviato alcune annotazioni alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata su situazioni di una certa rilevanza, poi diventate di dominio pubblico, tant'è che alcuni quotidiani riportarono le attività poste in essere dalla Guardia di Finanza.
“Credo che siano questi i motivi del mancato rinnovo del mio contratto – afferma –. Avevo dato la mia piena disponibilità a completare il lavoro iniziato tre anni fa, di cui vado orgoglioso, nonostante qualcuno abbia avuto da ridire. Ma non ho ricevuto nessuna risposta”.
A supporto del suo operato, Forgione elenca i risultati conseguiti: “In tre anni sono stati elevati oltre 16 mila verbali al codice della strada, sequestrati più di 200 veicoli privi di assicurazione, ritirate circa 100 patenti e portati a termine tre arresti. Abbiamo inoltre svolto controlli su attività commerciali, operazioni per conto della Procura e sgomberi di immobili abusivamente occupati, tutti eseguiti con tempestività e precisione. Prima del mio arrivo – ricorda – l’ultimo sequestro di un’auto risaliva al 2017”.
Tra le operazioni più rilevanti, il comandante cita il rinvenimento, nel 2024, di 11 chili di cocaina pura in un immobile confiscato: “Per quell’operazione abbiamo ricevuto il plauso della Procura, ma dall’amministrazione comunale non una parola di ringraziamento, nonostante l’avessi chiesto”.
Forgione lascia dunque l’incarico da “separato in casa”, dopo una lunga carriera in prima linea: è stato dirigente della Polizia Municipale per 12 Commissioni Straordinarie, in altrettanti comuni sciolti per infiltrazioni camorristiche. Con lui si chiude l’era dei funzionari nominati dalla Commissione presieduta dal prefetto Enrico Caterino, dopo l’uscita della segretaria Maria Clara Napolitano e dei tecnici sovraordinati.
“I miei ragazzi mi hanno salutato con una bellissima targa-ricordo, esprimendo tutto il loro affetto, nonostante io non sia stato sempre tenero con loro. Dal sindaco, invece, neppure una stretta di mano”, conclude con amarezza Forgione.
I suoi ringraziamenti li riserva per la Procura, le Forze dell'ordine, il prefetto Caterino e per i suoi "ragazzi", «che hanno fatto sempre il loro dovere pur tra mille difficoltà».
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