A cura della Redazione

Questa mattina, alle ore 10:30, l’Istituto “G. Marconi” di Torre Annunziata ha ospitato un importante incontro organizzato dal movimento Agende Rosse, dedicato al tema della legalità e della memoria.

Tre ospiti di rilievo hanno animato il dibattito con studenti e docenti: Luigi de Magistris, giurista ed ex sindaco di Napoli, che ha presentato il suo libro “Poteri occulti”, un’analisi sui rapporti tra criminalità organizzata, politica ed economia; Michele Riccio, generale dell’Arma dei Carabinieri, protagonista di delicate indagini sulle stragi di mafia, che insieme alla scrittrice Anna Vinci ha raccontato il volume “La strategia parallela”, un viaggio tra i misteri e le zone d’ombra della storia repubblicana; Anna Vinci, giornalista e scrittrice, che ha portato la sua esperienza e sensibilità, dialogando direttamente con gli studenti.

L’intervento del generale Riccio

Riccio ha ricordato momenti cruciali della sua carriera, dal controllo del territorio ai rapporti con boss di Cosa Nostra come Bernardo Provenzano. Ha sottolineato come la coerenza nelle scelte sia fondamentale, anche quando queste sembrano difficili:

“Bisogna aprire gli occhi, stare attenti a chi frequentiamo, studiare e conoscere. Solo così possiamo costruirci il futuro, altrimenti sbaglieremo di sicuro”.

Riferendosi alle indagini sulle stragi del 1992, Riccio ha ribadito l’importanza di verificare sempre le fonti e i dati: solo la conoscenza permette di prendere le decisioni migliori.

Le domande degli studenti a de Magistris

L’ex sindaco ha risposto con franchezza alle domande degli studenti. Riflettendo sul tema dei poteri deviati, ha spiegato: “Purtroppo la storia del nostro Paese è segnata dalla presenza di poteri occulti e settori deviati che hanno condizionato la vita democratica. Hanno imparato a non usare più le bombe, ma a inserirsi sempre più nelle istituzioni. Sta a noi scegliere da che parte stare, mettendo quanto più sangue buono possibile nei luoghi del potere”.

Ha poi incoraggiato i giovani a non farsi etichettare come indifferenti: “Non è vero che i giovani ignorano tutto. Ricordate: bisogna, in modo pacifico, andare a prendersi i diritti. Diamo dignità ai giovani”.

Il contributo di Anna Vinci

La scrittrice Anna Vinci ha sottolineato il pericolo della narrazione distorta che spesso accompagna i fatti di cronaca e di storia.

Rispondendo a una domanda degli studenti, ha ricordato come il rischio non sia solo la violenza fisica, ma anche la costruzione di versioni manipolate della realtà: “Una delle cose peggiori è quando prevale una narrazione che altera i fatti. Lo vediamo anche oggi, ad esempio con lo sterminio di Gaza: diventa fondamentale saper distinguere le fonti, leggere criticamente e non fermarsi alla superficie delle cose”.

Il suo intervento ha invitato i ragazzi a essere vigili non solo rispetto ai poteri occulti, ma anche nei confronti della comunicazione e dell’informazione.

Il dialogo con gli studenti

Le domande degli studenti hanno toccato temi profondi: come fare le scelte giuste, come riconoscere le persone oneste, se lo Stato protegge davvero chi combatte le mafie.

A Francesca, che chiedeva consigli per orientarsi nelle scelte, de Magistris ha risposto: “La scelta giusta è non girarsi dall’altra parte. Non seguite la strada della violenza: vince il debole, prevale chi sceglie l’amore e non l’odio.”

A Rocco, che domandava come distinguere i magistrati onesti da quelli corrotti, ha confidato: “Con le parole sono tutti contro la mafia, ma non sempre è così. Non fermatevi alle parole, guardate alle storie e ai fatti concreti.”

Infine, Riccio ha risposto sul tema della protezione dello Stato: “Non è facile. Io non l’ho ricevuta e non l’ho vista ricevere. Per questo dobbiamo essere forti noi stessi, rompendo i legami del passato e scegliendo la strada dell’onestà.”

Un messaggio forte ai giovani

L’incontro si è concluso con un messaggio chiaro: conoscenza, coerenza e scelte giuste sono gli strumenti fondamentali per costruire un futuro libero dai condizionamenti delle mafie e dei poteri occulti.

Gli studenti del Marconi hanno ascoltato e partecipato con interesse, dimostrando che la memoria e la cultura della legalità possono trovare nuova linfa proprio nelle nuove generazioni.

Un ringraziamento particolare va alla regia organizzativa del Marconi, che ha permesso la realizzazione di un momento di così alto valore civile e formativo.

VINCENZO ROSARIO MELLONE