In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che si celebra il 20 novembre, il presidio Libera di Torre Annunziata “Raffaele Pastore e Luigi Staiano” sente il dovere di far ascoltare la propria voce su un tema troppo spesso ignorato: i diritti dei più piccoli, che nelle nostre realtà vengono frequentemente negati e zittiti. Non si tratta di un richiamo astratto: la negazione dei diritti ha conseguenze concrete e dolorose.
La criminalità giovanile è in costante aumento e, nei nostri territori, è spesso legata ai clan camorristici di cui Giancarlo Siani scriveva nei suoi articoli, chiamando “muschilli” i ragazzi coinvolti. Nell’elenco dei martiri della legalità compaiono, purtroppo, anche molti minori: innocenti uccisi dalla camorra, oppure vittime perché rimasti orfani di madri o padri caduti per la loro affiliazione ai clan, o ancora ammazzati per essersi ribellati alle cosche. In questo contesto, il 20 novembre ci richiama alla responsabilità e all’impegno verso i più giovani.
Libera Torre Annunziata accoglie favorevolmente le iniziative introdotte da questa Amministrazione con la quale l'Infanzia e l'Adolescenza sono entrate con maggiore attenzione nell'agenda politica, grazie anche al ruolo sentinella svolto dal Terzo Settore. Non possiamo però tacere sui dati degli ultimi anni, che evidenziano come in Italia la situazione di povertà dei bambini e dei ragazzi abbia registrato valori allarmanti, che hanno mostrato nel tempo una tendenza inesorabile all'aumento.
I dati relativi alla povertà economica possono essere utilmente completati dall'analisi di altri aspetti che restituiscono più chiaramente l'immagine multidimensionale delle vulnerabilità dei minorenni in condizioni di disagio, come quelli della povertà alimentare spesso legata alla povertà abitativa: nuclei multifamiliari che coabitano sotto lo stesso tetto in luoghi angusti.
Strettamente connessa alla dimensione di povertà economica è poi la povertà educativa che riguarda le opportunità di crescita e formazione. In questo fenomeno, ancora una volta, si registra un'influenza importante della condizione socioeconomica familiare. L'abbandono scolastico riguarda con percentuali maggiori i ragazzi appartenenti a famiglie i cui genitori hanno un basso titolo di studio o esercitano una professione non qualificata oppure non lavorano.
Un altro fenomeno su cui bisogna porre l'attenzione è il fenomeno dell'abbandono sportivo nei giovani e negli adolescenti. Proprio nel periodo dell'adolescenza, quando la spinta verso la ricerca di nuove relazioni sociali è più forte, è necessario puntare su un maggiore coinvolgimento da parte delle società sportive, dei dirigenti e degli allenatori, per creare un luogo socialmente motivante nel quale i giovani possano vivere in maniera positiva il rapporto con lo sport.
Vi sono inoltre misure da mettere a supporto di soggetti a maggior rischio povertà e di esclusione sociale come i bambini e gli adolescenti di cittadinanza non italiana e appartenenti a minoranze etniche, con disabilità, senza fissa dimora o in condizioni di deprivazione abitativa, in contesti familiari vulnerabili e fuori dalla famiglia d'origine.
L'aumento di episodi di criminalità giovanile a cui ultimamente stiamo assistendo dipende da molteplici fattori e l'attribuzione delle cause ad un singolo elemento non può certamente essere efficace. Tant’è vero che i minori autori di reato provengono da famiglie con condizioni economiche soddisfacenti. Occorre introdurre dunque molteplici elementi per affrontare nel medio/lungo periodo il fenomeno.
Oggi nel dibattito pubblico si parla in maniera più strutturata di servizi educativi della prima infanzia, di scuola e del benessere dei più dei giovani: un’attenzione che chiediamo di aumentare ancora di più non solo attraverso l'intensificarsi di occasioni soprattutto istituzionali.
Nella Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Libera chiede di affiancare all’ottimo lavoro degli ambiti sociali nuove alternative, superando processi decisionali legati a procedure tecniche o normative maturate in contesti emergenziali.
È necessario creare centri di aggregazione culturale, sociale e sportiva, promuovendo un maggiore coinvolgimento di bambini e ragazzi nelle decisioni che li riguardano. Ciò può avvenire attraverso l’istituzione della Consulta delle bambine e dei bambini e delle ragazze e dei ragazzi di Torre Annunziata e la creazione di un tavolo permanente composto da insegnanti, educatori, allenatori sportivi, sociologi e altre figure competenti. L’obiettivo è fare rete tra tutti i soggetti coinvolti e garantire un coordinamento efficace tra le diverse agenzie e professionalità impegnate nella tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.


