A cura della Redazione

La puntata del 10 ottobre di Pomeriggio Cinque, la trasmissione condotta da Barbara D'Urso su Canale 5, è stata dedicata per larghi tratti a Mariarca Mennella, la 38enne di Torre del Greco uccisa dal'ex marito Antonio Ascione, 45enne corallino, condannato a vent'anni di carcere in primo grado con rito abbreviato. La donna fu trucidata con diverse coltellate alla schiena nella sua casa di Musile di Piave, nel Veneziano. Era luglio 2017. L'accusa aveva chiesto l'ergastolo invocando la premeditazione. Tesi respinta dal giudice che ha emesso la sentenza, e sostenuta anche dalla difesa dell'imputato, per la quale si sarebbe tratto di un delitto d'impeto.

In diretta dall’abitazione di Trecase, della sorella Virginia, sono intervenuti in trasmissione la mamma della vittima, Maria, le sorelle Assunta, Pina e Virginia, e il fratello Antonio, affiancati da Riccardo Vizzi, consulente personale di Studio 3A, che ha assistito e continua ad assistere la famiglia Mennella.

Nel corso della puntata, è stato mandato in onda l'audio della telefonata choc che Ascione - reo confesso - fa ai carabinieri dicendo di aver ucciso la sua ex moglie. “Senti, ho ucciso mia moglie, se volete venire”, dice l'uomo. “Cos’ha fatto, scusi?”, ribatte il carabiniere della Stazione di San Donà di Piave, che ha raccolto la telefonata. “Chiamate l’ambulanza perché respira ancora”, afferma Ascione. 

Un audio che ha lasciato sconvolti i familiari di Mariarca. «Siamo tutti delusi e molto arrabbiati, non si danno vent’anni a una persona che ha ammazzato la propria moglie e ha tolto alla mamma i propri figli e viceversa. Non è giusto - ha lamentato la sorella Assunta, che è anche tutrice dei due figli minori di Mariarca -. Non si possono dare tutti questi privilegi, concedere il rito abbreviato. La giustizia deve punire di più queste persone, si sente tutti i giorni di donne ammazzate, di figli a cui vengono strappate le madri e che restano da soli, allo sbando, perché purtroppo le istituzioni non tutelano questi bambini».

«Le leggi si devono cambiare, è vergognosa una sentenza simile - incalza il fratello Antonio -. Ascione ha ucciso la moglie e anche i suoi figli: nei loro occhi c’è il vuoto». «La verità è che lui ha aspettato che Mariarca morisse: è andato a farsi la doccia e quando ha visto che non si poteva più fare nulla ha chiamato i soccorsi», si sfoga la madre della vittima, la signora Maria.

«Siamo arrabbiati anche perché non è stata riconosciuta la premeditazione - ha aggiunto Assunta -. Dietro c’è stato tutto un lavoro fatto da Studio 3A e dal nostro avvocato Alberto Berardi che avevano preparato e fornito importanti elementi probatori». Allusione ai “famosi” messaggi whatsapp tra Ascione e la figlia da cui risultava inequivocabilmente che il killer aveva minacciato di morte l’ex moglie, e proprio con un coltello, tre giorni prima del misfatto. «Non è premeditazione questa?», ha chiesto anche la D’Urso.

Drammatiche le fasi finali della telefonata. “Ma cosa le fa fatto?”, chiede il militare ad Ascione. “Tre coltellate”, risponde l'uomo. “Cerchi di tamponarle con uno straccio. Mandiamo subito qualcuno”, conclude il carabiniere. Ma quando i soccorsi arriveranno, sarà troppo tardi.

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