A cura della Redazione
Pompei 2000: 35 milioni di finanziamenti pubblici a rischio Slitta a settembre l’inaugurazione del cantiere per la realizzazione del mega parco Pompei Tech World. La cerimonia della posa della prima pietra, che avrebbe dovuto tenersi stamani, è stata rinviata a causa della mancata proroga, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, dei termini per i finanziamenti del Contratto d’Area, pari a 35 milioni di euro. Come si ricorderà, infatti, ad aprile scorso è scaduta la prima proroga di 36 mesi, concessa nella primavera del 2005, mentre nell’estate del 2006 fu presentato il nuovo progetto da parte della società Pompei 2000 che trasformava il parco virtuale sull’antica Pompei ad un complesso più ampio, con l’aggiunta di un albergo, di tre centri commerciali, di un Polo del Gusto e di un Salone del Made in Italy, di multisale cinematografiche. Un progetto ambizioso che avrebbe dovuto realizzarsi entro l’aprile del 2008. «Ci sono voluti tre anni – afferma l’amministratore della società Gennaro De Sena - per ottenere tutte le autorizzazioni. Un lungo iter burocratico che non è ancora terminato; aspettiamo, infatti, l’ennesima autorizzazione dell’Asl per l’abbattimento di due capannoni industriali dell’area ex Tecnotubi-Vega». Tuttavia il progetto non è a rischio. «La nostra società – continua De Sena – porterà comunque avanti gli investimenti anche senza il contributo pubblico. Le cose, però, cambieranno: ci sentiremo più liberi da eventuali impegni. Anche sul piano del numero degli occupati e delle provenienza geografica delle assunzioni». Intanto l’amministratore delegato della società Pompei 2000 ha sottoscritto una lettera dossier di dieci pagine, indirizzandola a tutti i livelli istituzionali, a partire dal presidente del Consiglio Berlusconi, ai ministri Tremonti, Scajola e Bondi, passando per il presidente della Regione Campania Bassolini, l’assessore regionale alle Attività Produttive Cozzolino, l’amministratore delegato della Tess Spedaliere, il sindaco di Torre Annunziata Starita e le organizzazioni sindacali Ggil, Cisl e Uil. Getta acqua sul fuoco l’amministratore delegato della Tess Leopoldo Spedaliere. «Non si fa un buon servizio alzando un polverone. Già noi ci eravamo adoperati inviando una relazione all’assessore Cozzolino, che a sua volta aveva scritto al Ministero. Restiamo in attesa di comunicazioni da Roma». BENNI GAGLIARDI