A cura della Redazione

C’è incompetenza territoriale: il processo per i presunti Carabinieri infedeli cambia tribunale. I reati più gravi tra quelli contestati sarebbero stati commessi nel territorio in cui è competente il tribunale di Torre Annunziata, dunque il tribunale di Napoli si dichiara incompetente, trasmettendo nuovamente gli atti al gip partenopeo per fissare il giudizio al palazzo di giustizia oplontino. Questo, in accoglimento dell’eccezione sollevata dall’avvocato Mauro Porcelli.

Secondo l'Antimafia, una decina di carabinieri erano praticamente a stipendio del boss del PIano Napoli di via Passanti >Scafati a Boscoreale, Franco Casillo, con regali costosi come penne Mont Blanc, orologi da 5mila euro e denaro. Ma non è tutto. Lo stesso Franco 'a vurzella avrebbe ottenuto grossi piaceri. Ad esempio, l'arresto mirato degli Alfano, gruppo di spacciatori “rivali”, incastrati da un partita di hashish che sarebbe stata posizionata ad hoc nei pressi della loro abitazione. E ancora, un carico di droga arrivato al porto di Napoli, sequestrato dai carabinieri collusi, non pesato e in parte sottratto, per poi consegnarlo direttamente nelle mani degli uomini di Casillo. Una serie di scambi di favori tra militari prezzolati e boss di camorra, che adesso finisce nuovamente al centro dell'attenzione, a distanza di anni dai fatti contestati e avvenuti, secondo l'accusa, tra il 2008 e il 2012.

In sei hanno scelto il rito ordinario e sono stati già rinviati a giudizio. Affronteranno il processo con rito ordinario l'ex comandante Pasquale Sario, oggi tenente colonnello, Sandro Acunzo, il super carabiniere dei tanti arresti (nome in codice Mazinga) e già condannato poche settimane fa per la detenzione illegale di un proiettile durante la perquisizione che ha preceduto un anno fa il suo arresto, nonché l'altro carabiniere Gaetano Desiderio, all'epoca dei fatti tutti in servizio a Torre Annunziata, insieme ad Orazio Bafumi (anche lui accusato di narcotraffico), Luigi Izzo e Aniello Casillo, fratello del boss Franco 'a vurzella. I sei saranno alla sbarra il prossimo mese di dicembre, quando è fissata la prima udienza. Gli altri stanno affrontando l’abbreviato. 

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