A cura della Redazione

Un microscopio comparatore ad alta definizione, collegato ad una banca dati IBIS in 3D, che raccoglie i dati di bossoli e proiettili, un sofisticato drone, misurazione con strumenti ad elevata precisione che si avvalgono di luce laser.

Queste sono solo una parte delle strumentazioni tecnologicamente all’avanguardia, utilizzate dalla Polizia Scientifica della Questura di Napoli, al fine di chiarire la dinamica dell’omicidio di Giuseppe Veropalumbo, avvenuto nella tarda sera del 31 gennaio 2007 mentre era nella sua abitazione al nono piano di Corso Vittorio Emanuele III, al civico 9, di Torre Annunziata.

Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, gli agenti del Commissariato di Polizia oplontino - diretto dal primo dirigente Vincenzo Gioia e dalla vicequestore Elvira Arlì -, con il prezioso contributo della Polizia Scientifica e dei Vigili del Fuoco, hanno recuperato frammenti di un’ogiva conficcata nella parete esterna accanto alla finestra dell’abitazione della vittima.

Col sopraggiungere della sera, inoltre, grazie alle apparecchiature a laser in dotazione alla Scientifica, si è riusciti a tracciare la traiettoria dei proiettili che colpirono mortalmente il carrozziere allora trentenne.