Una scarica di colpi contro il portone e poi la fuga. Torna l'incubo faida di camorra a Torre Annunziata. La scorsa notte, infatti, sono stati esplosi alcuni colpi di pistola contro un portone sul corso Vittorio Emanuele III, non distante da via Bertone, contro un edificio a due passi dal Quadrilatero delle Carceri, il rione fortino del clan Gionta.
Almeno 7 colpi di pistola sono stati sentiti in maniera distinta dai residenti delle zone limitrofe, con il centro storico oplontino che è ripiombato nella paura. L'episodio, presumibilmente legato agli ambienti della camorra di Torre Annunziata, sarebbe da circoscrivere nell'ambito dello spaccio di droga. Un raid intimidatorio, che aveva come bersaglio qualcuno che abitava in quell'edificio.
Sono questi gli elementi su cui stanno lavorano gli agenti del Commissariato di Polizia di Torre Annunziata, giunti sul posto per i rilievi del caso, che hanno avviato le indagini agli ordini del primo dirigente Claudio De Salvo. I sette colpi sono stati esplosi contro un portone di corso Vittorio Emanuele III, all'altezza di via Oplonti. Già recuperati i bossoli per gli accertamenti.
In due, secondo una prima ricostruzione della vicenda, sarebbero arrivati a velocità sostenuta in sella ad una moto di grossa cilindrata. Hanno esploso la raffica di proiettili contro l'abitazione dell'obiettivo scelto e poi si sono dati alla fuga. Di loro più nessuna traccia. Un avvertimento, dunque, anche se non è chiaro se l'azione notturna sia seguita ad uno sgarro o rappresenti un semplice avviso a qualcuno che stava allargando troppo il proprio raggio d'azione. Oppure, visto che siamo quasi in periodo natalizio, era un messaggio per chi non aveva pagato il pizzo di Natale alla camorra, ormai una “consuetudine” anche per gli spacciatori. Una serie di interrogativi ai quali cercheranno di fare chiarezza gli investigatori di Torre Annunziata.
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