A cura della Redazione

A novembre 2019 il blitz antidroga dei carabinieri della Compagnia oplontina portò all'esecuzione di 36 misure cautelari di cui 19 in carcere. Ieri è arrivata la condanna per i primi 18 pusher che inondavano di droga i rioni di Torre Annunziata. Oltre 90 anni di carcere dovranno scontare i 18 imputati, ritenuti colpevoli in primo grado. 

Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, permisero agli investigatori di ricostruire le dinamiche dello spaccio di droga nei rioni di Torre Annunziata, a Boscoreale, Messina e addirittura all'interno delle carceri di Fuorni (Salerno) e Lanciano.

Per gli investigatori, a capo dei pusher c’era Giuseppe Morello, 44enne di Torre Annunziata che curava i contatti con acquirenti rifornendo una piazza di spaccio anche in Sicilia: per lui è arrivata la condanna a 6 anni e 4 mesi. Con lui c'erano Francesco Gallo, 22 anni, ritenuto il suo braccio destro. Il fornitore principale era però Salvatore Orofino, 43enne di Torre Annunziata: era lui ad approvvigionare i pusher affiliati all’organizzazione. Per Gallo è arrivata la condanna a 4 anni e 4 mesi, mentre per Orofino a 6 anni. Benito Nasto, 41enne, gestiva autonomamente una piazza di spaccio a Castellammare di Stabia, assieme alla moglie Virginia Lanzieri, 40enne stabiese: la pena è di 6 anni per l'uomo e di 3 anni per la consorte.

Tra gli altri spacciatori c’era anche Carmine Visiello, 24enne di Trecase, che si occupava del passaggio di droga fino a Eboli: per lui 5 anni di reclusione. Nelle fasi di acquisto della droga in Sicilia avrebbe assunto un ruolo primario Vincenzo Annunziata (38 anni), condannato a 4 anni e 4 mesi.

L’indagine, iniziata a febbraio 2018 e protrattasi fino a giugno dello stesso anno, ha permesso di ricostruire 700 episodi di spaccio in appena 4 mesi con 14mila euro di incassi. Tra i pusher oplontini c’erano Alessandro Montella (36enne, condannato a 4 anni) Carlo Izzo (23enne, per lui 9 anni di reclusione) e Lorenzo Conò (47enne, che dovrà scontare 7 anni di carcere): secondo gli inquirenti riprese a spacciare già dal giorno successivo ad un arresto avvenuto nel marzo 2018, avvalendosi dell’aiuto della figlia Maria Conò (3 anni la condanna) e del genero Cristian De Angelis (4 anni di reclusione), entrambi 23enni. E ancora, Paolo Morello, 25enne fidanzato con una nipote del boss Valentino Gionta, che avrebbe venduto droga anche a minorenni, condannato a 9 anni e 9 mesi.

Al Piano Napoli di Boscoreale il punto di riferimento era Francesco Immobile, 48enne del luogo, anche lui condannato a 4 anni. Infine, a Salerno c'erano Mauro Corsano (26enne, condannato a 4 anni), Roberta Somma (32enne) e Pasquale De Luisa (26enne), entrambi condannati alla pena di 2 anni e 8 mesi. Infine, condanna a 4 anni e 4 mesi per Mario Ruggiero (28enne).