A cura della Redazione

Il grave episodio di ieri sera, in cui un giovane di 17 anni è rimasto ferito alla gamba destra da un colpo di pistola sparato nella centralissima via Gino Alfani a Torre Annunziata, pone nuovamente l’attenzione sul degrado sociale in cui è piombata la città. E questo ad appena 15 giorni di distanza dall’uccisione di Maurizio Cerrato, il 61enne accoltellato per difendere la figlia.

Gaia, una ragazza che ha assistito alla scena, scrive al consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli per sfogare tutta la sua rabbia e per lanciare un messaggio ai suoi coetanei: “Non abbassiamo la testa, basta fuggire, basta dire che nulla cambierà. Costruiamo qui il nostro futuro”.

Ecco il testo della lettera:

 “Caro signor Borrelli, sono Gaia una ragazza di Torre Annunziata. Mi scuso in anticipo per gli eventuali errori di battitura ma torno tremante, fortunatamente tutta intera, da una sparatoria avvenuta nella mia città. Queste bestie hanno sparato in mezzo a tantissime persone, alla cieca, hanno colpito la gamba di un ragazzo. A distanza di pochi giorni dalla morte di Maurizio Cerrato la camorra vince ancora. Vince ancora se sento dire ai miei amici che vogliono andare via, vince ancora se crea caos, vince ancora se si sente potente al punto da far avvenire queste cose nei luoghi più popolati. A volte penso che lo facciano di proposito, che vogliano far sapere chi tiene davvero in mano le redini della città. Il mio è un messaggio per tutti i ragazzi di Torre Annunziata e di tutta Napoli: ragazzi creiamo qualcosa, basta abbassare la testa, basta fuggire, basta dire che nulla cambierà. Costruiamoci un futuro nella nostra città e non lasciamo già al suo destino il nome di Maurizio Cerrato perché oggi è stato di nuovo infangato”.

La risposta del consigliere regionale Borrelli:

“Quante vite ancora dovranno essere spezzate prima che si cominci ad intervenire in maniera decisa? Quanto ancora le strade dovranno essere in balia della criminalità e dalla violenza prima di decidere che ci troviamo di fronte ad uno stato di emergenza?  Le nostre strade stanno diventando ogni giorno che passa sempre più off-limits per i cittadini, non intervenire vuol dire lasciar vincere la violenza, vuol dire che prima o poi la gente perbene sarà costretta a lasciare la propria terra. Non si può permettere che accada ciò, bisogna reagire, bisogna intervenire, le istituzioni devono farsi sentire, serve un piano d’emergenza per reprimere la violenza e la criminalità che attanagliano i nostri territori, bisogna dare ai giovani che non vogliono arrendersi un motivo per restare e delle garanzie”.