A cura di Antonio Papa

Il 24 ottobre del 1882 sulla “Tribuna illustrata” la scena del miracoloso salvataggio di vite umane da parte di un eroico carabiniere, dopo lo scoppio di una fabbrica di fuochi artificiali a Torre Annunziata.  

Era l’ottobre di 139 anni fa e il laboratorio dell’imprenditore Izzo operava freneticamente per evadere le richieste per i fuochi che sarebbero stati utilizzati per la festività della Madonna della Neve e preparare le scorte per le feste natalizie.

Una maldestra miscelazione del preparato delle polveri provocò una tremenda esplosione distruggendo, oltre che il laboratorio di Izzo, anche l’abitazione della famiglia Giannotti al cui interno erano presenti sette persone.

Tra i primi a giungere sul luogo i Carabinieri.

L’appuntato Giuseppe Gabellini, incurante del pericolo, si precipitò tra le fiamme riuscendo a trarre in salvo cinque componenti dei Giannotti.

Impossibilitati a proseguire nel salvataggio per la distruzione completa della casa, solo ad incendio spento vennero ritrovati carbonizzati sotto un letto, ancora abbracciati, i corpi della piccola dodicenne Giuseppina e del suo fratellino di appena due anni.

Solo grazie alla forza e all’incredibile coraggio di Giuseppe Gabellini, raffigurata nella scena da Gino de Bini sulla Tribuna Illustrata del 24 ottobre 1882, il disastro non assunse proporzioni ancora più tragiche.

L’incauta preparazione dei fuochi d’artificio fu la causa della tragedia, e solo grazie all’intervento di un eroico carabiniere si potè evitare un’autentica strage.