A cura della Redazione

Nessuna nuova perizia, ma saranno ascoltati nuovamente tre testimoni. Il prossimo 11 dicembre entrerà nel vivo il processo di secondo grado in corso dinanzi ai giudici della Corte d'Appello di Napoli, chiamati a pronunciarsi sulle responsabilità del crollo del palazzo di Rampa Nunziante

Nella tragedia di sei anni fa (era 7 luglio 2017) morirono otto persone, tra cui due bambini. Per omicidio colposo e crollo colposo, il Tribunale di Torre Annunziata ha condannato in primo grado Gerardo Velotto, nuovo proprietario dell'appartamento al secondo piano dove erano in corso i lavori con, secondo l'accusa, la direzione dei lavori di fatto degli architetti Massimiliano Bonzani e Aniello Manzo, ed eseguiti dal mastro operaio Pasquale Cosenza.

Assolti da queste accuse l'amministratore di condominio Roberto Cuomo e il proprietario che aveva venduto l'immobile a Velotto, Massimiliano Lafranco. Contro queste due assoluzioni, la Procura oplontina ha presentato ricorso in Appello chiedendo di riaprire l'istruttoria. 

Per questo motivo, saranno ascoltati anche Attilio Cuccurullo (imprenditore edile e fratello dell'architetto Giacomo, una delle vittime del crollo), Immacolata Duraccio e Giovanni De Felice, le cui testimonianze potrebbero essere decisive ai fini della decisione.

Rigettate, invece, le altre richieste avanzate dalle difese. Su tutte la nomina di un super perito che valutasse le contraddizioni emerse tra le conclusioni del professor Nicola Augenti, consulente della Procura di Torre Annunziata, e i tecnici di parte.

Respinta anche la richiesta dei legali di Bonzani di ascoltare l'altro imputato Cosenza: per i giudici si è già sottratto all'esame durante il processo di primo grado, come suo diritto. Il processo è stato rinviato al mese prossimo.