Maxi operazione dei Carabinieri del Gruppo per la Tutela dell’Ambiente di Napoli e del Comando Provinciale di Napoli nell’ambito dell’inchiesta “Rinascita Sarno”. Nella mattinata odierna i militari, su disposizione del Gip del Tribunale di Torre Annunziata e su richiesta della Procura della Repubblica opolontina. hanno eseguito il sequestro preventivo dell’impianto produttivo della IN.C.E.B. Sud s.r.l., azienda di macellazione e commercializzazione di carni bovine con sede a Sant’Antonio Abate.
L’azienda è accusata del reato di scarico abusivo di reflui industriali. Secondo quanto accertato dai Carabinieri del NOE, con il supporto tecnico dell’ARPA Campania, lo stabilimento – costruito inoltre su un immobile privo dei necessari titoli urbanistici ed edilizi – avrebbe sversato acque reflue non trattate nella pubblica fognatura e, di conseguenza, nei canali che confluiscono nel fiume Sarno, uno dei corsi d’acqua più inquinati d’Italia.
Le indagini hanno documentato l’utilizzo di un by-pass illegale che consentiva all’azienda di evitare i costi del depuratore interno: le acque provenienti dalla lavorazione delle carni, dal lavaggio dei piazzali e contaminate da sangue, urine e residui organici sarebbero state scaricate senza alcun trattamento.
Le analisi effettuate sui reflui avrebbero rilevato concentrazioni elevate di sostanze inquinanti – tra cui azoto ammoniacale, ammoniaca, grassi, oli vegetali e animali, nonché residui organici – ben oltre i limiti di legge. Le prove tossicologiche avrebbero inoltre attestato una marcata tossicità degli scarichi.
Lo stabilimento, che impiega attualmente 10 lavoratori e ha una capacità produttiva di circa 50 tonnellate di carcasse al giorno, è stato posto sotto sequestro per evitare un aggravamento dell’inquinamento del Sarno. Il Gip ha definito il provvedimento necessario per scongiurare ulteriori danni ambientali.
Il sequestro odierno si inserisce in un più ampio progetto investigativo volto a individuare e fermare le fonti di inquinamento del bacino del Sarno. Nell’ambito dell’inchiesta, la sola Procura di Torre Annunziata ha finora effettuato 325 controlli, riscontrando 191 irregolarità, adottando 61 sequestri e denunciando 204 persone, oltre a registrare 2 arresti per reati ambientali, tra cui inquinamento ambientale.
Le indagini proseguono, mentre si attendono ulteriori sviluppi sul ruolo delle attività produttive e degli scarichi civili non collettati nella compromissione del fiume Sarno.
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