Si è tenuta oggi, davanti al Giudice Monocratico del Tribunale di Torre Annunziata, la prima udienza dedicata alle conclusioni nel processo a carico di Salvatore Langellotto, già detenuto per altra causa. In aula hanno discusso il Pubblico Ministero e i legali delle parti civili, tra cui il giornalista Vincenzo Iurillo e Il Fatto Quotidiano.
Il PM ha richiesto una condanna a 5 anni di reclusione per entrambe le contestazioni mosse all’imputato: lesioni personali aggravate ai danni di Claudio D’Esposito, presidente del WWF Terre del Tirreno e stalking nei confronti del giornalista Iurillo.
Secondo la ricostruzione della Procura, l’aggressione a D’Esposito risalirebbe al 26 marzo 2023 a Sant’Agnello, quando Langellotto lo avrebbe colpito con schiaffi, pugni e calci, causandogli una frattura costale con prognosi superiore ai 40 giorni. Il movente sarebbe legato ai contrasti generati dalle denunce ambientali presentate da D’Esposito.
Langellotto è inoltre accusato di aver rivolto, tra aprile 2023 e gennaio 2024, minacce e molestie reiterate al giornalista Vincenzo Iurillo, tali da provocargli un grave stato d’ansia e da costringerlo a modificare le proprie abitudini di vita. La Procura collega le presunte condotte di stalking agli articoli pubblicati da Iurillo in merito all’aggressione a D’Esposito e all’inchiesta relativa alla benedizione dei camion della ditta riconducibile all’imputato.
La prossima udienza è fissata per il 27 gennaio 2026: parleranno le altre parti civili, tra cui il WWF e il legale di D’Esposito, e successivamente la difesa dell’imputato. Nella stessa data è attesa la sentenza.


