A cura della Redazione
Oplonti al Museo Nazionale con Maria Elefante Ora che la nostra terra sta vivendo momenti difficili è più che mai necessario conoscere i tesori che qui sono fioriti e purtroppo mal custoditi. Sono le nostre uniche ricchezze. Siamo ancora in tempo per salvarle da mani empie che non sanno nemmeno cosa toccano. perché considerano l’oggetto nel suo valore materiale, ma lo strappano dal contesto in cui è nato e distruggono la storia. Alla notizia del ritrovamento di un affresco rubato da una villa oplontina, ho provato un’emozione che era insieme gioia, dolore, rabbia. Quando fu scavata la villa di Poppea, io ebbi la fortuna di vedere dal vivo quel quadro insieme con tanti altri, mentre venivano fuori, ripuliti con pazienza certosina dal mio maestro Alfonso De Franciscis e da un gruppo selezionato di giovani studenti del suo corso di archeologia. Eravamo emozionati ed orgogliosi. Perché quella era casa nostra. Ed avevamo vinto una battaglia. Quello scavo era stato voluto da un comitato di cittadini torresi che lottò per decenni contro l’ottusità delle istituzioni. Ora Oplonti conta ben quattro siti archeologici. Ma pochi li conoscono. Ogni passione per l’archeologia pare sopita. Oplonti è lì, ma mancano molti tasselli ai mosaici. Mancano molti affreschi. Manca soprattutto la coscienza civile ed etica che può dare anima e valore agli oggetti. Bisogna ricominciare a lottare. Per ritrovare l’orgoglio di appartenere ad una civiltà che ha profonde radici e che pulsa ancora nel nostro DNA. Perciò, cari concittadini, non perdete questa occasione. Venite al Museo archeologico di Napoli. Vi aspetto giovedì 28 febbraio ore 15-17. Maria Elefante Maria Elefante, docente di Letteratura latina all’Università degli studi di Napoli, come ha già messo in luce nel libro “Aspettando Clio”, considera un privilegio per uno studioso del mondo antico vivere nelle città sepolte dal Vesuvio nell’eruzione del 79 d.C. Esse infatti ci fanno assistere in diretta allo spettacolo della vita di duemila anni fa. Le case, i templi, le strade, gli oggetti di uso comune che vengono fuori ogni giorno dagli scavi archeologici, costituiscono i tasselli di un unico mosaico, immagine visiva, specchio delle parole antiche tramandate dai testi letterari. Letteratura ed archeologia si uniscono in un felice connubio per rappresentare quella grande commedia umana che è la vita in tutti i suoi aspetti come si svolse duemila anni fa. Persone e cose furono sepolte dalla lava del Vesuvio, in quella tragica notte del 79 d.C. Ma non sono mai mai morte, grazie alla letteratura che continua a dare parole a quelle bocche sigillate in una smorfia di disperazione e di dolore. Gli affreschi di Oplonti, gli argenti di Boscorele, le case di Pompei saranno rivisitate da Maria Elefante, studiosa oplontina, in una lettura dinamica e contestuale. Così, per una specie di osmosi, le città sepolte dal Vesuvio rivivono attraverso i testi letterari e gli stessi riaffermano la loro autenticità. INCONTRI DI ARCHEOLOGIA per conoscere da vicino il nostro patrimonio a cura del Servizio educativo della soprintendenza per i beni archeologici di Napoli e di Caserta in collaborazione con l’ufficio scolastico regionale per la Campania NAPOLI MUSEO NAZIONALE prenotazioni tel. 081 4422273/4422270 orari Lunedì Venerdì 9-13.30