A cura della Redazione

La musica come mezzo di aggregazione e di inclusione. La musica che unisce e non divide. Nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, esce “Under the canopy”, primo lavoro discografico dei “MigrAngels”, la band nata nel dicembre 2016 nell’ambito della collaborazione tra Agape srl Impresa Sociale, Il Rosone, Villa Angela e la Parrocchia di Sant’Antonio da Padova di Trecase, guidata dal sacerdote Don Federico Battaglia. Un progetto volto a promuovere percorsi di integrazione in favore dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale ospitati nei Centri di Accoglienza Straordinaria del Vesuviano.

Si tratta di un progetto musicale e culturale molto ambizioso, che mira a fondere le tradizioni musicali di alcuni migranti originari del Senegal, della Nigeria e del Camerun con quelle più propriamente mediterranee ed europee.

Suoni, suggestioni e parole s’intrecciano creando atmosfere davvero uniche che abbattono le barriere e trascinano l’ascoltatore in un vortice di emozioni. L’esplosione adrenalinica consente di andare oltre il gap linguistico, dovuto all’utilizzo di tre lingue diverse (italiano, inglese e francese) e di altrettanti dialetti (igbo, wolof e napoletano).

Questo conferma la fondatezza dell’assunto del grande filosofo Schopenhauer, secondo il quale “la musica è la vera lingua universale che viene compresa ovunque. Essa non parla di cose, ma soltanto di gioia e di dolore, che sono le uniche realtà per la volontà: perciò essa parla così intensamente al cuore, mentre nulla ha da dire direttamente alla testa”.

I migranti, sotto la guida di Paolo Scognamiglio, docente di italiano L2, e di Don Federico Battaglia, autore degli arrangiamenti e dell’inedito “Lampedusa”, hanno calcato numerosi palcoscenici, oltre ad esibirsi in occasione di manifestazioni di beneficenza alla presenza di esponenti di spicco del mondo delle istituzioni nazionali e regionali e di autorità ecclesiastiche, come il Cardinale Crescenzio Spese, arcivescovo metropolita di Napoli. La band, inoltre, può vantare collaborazioni prestigiose, come quella con il gruppo “La Maschera”, di ha arricchito il secondo album con sonorità e colori dell’Africa, e con Luca Amitrano, vincitore del Los Angeles Music Award.

L’idea di realizzare un disco è venuta a Teresa Porrone, assistente sociale, che ha ideato un possibile percorso di autonomia per i ragazzi della band. “Under the canapy” propone un repertorio di brani éditi e inediti, tra cui la nenia “Poush Moiden” in dialetto wolof, scritta dal mediatore culturale Assan Babou.

Il cd è stato realizzato anche con il contributo della Regione Campania mediante l’avviso pubblico “Oratori: presidio valori” cui ha preso parte la Parrocchia Sant’Antonio di Padova di Trecase e con il contributo di Agape Srl Impresa Sociale e dell’Associazione “Carmine Onlus” di Castellammare di Stabia. 

Il cd sarà presentato nelle prossime settimane.

nella foto di copertina, Don Federico Battaglia con il cd

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