A cura di Antonio Papa

Il 15 gennaio 2022 ricorre il 91° anniversario della “Prima Trasvolata Atlantica In Formazione”.

Dopo il successo delle crociere del Mediterraneo Occidentale ed Orientale, il regime volle organizzare un evento di massa ancora più clamoroso ed eclatante.

Italo Balbo iniziò i preparativi per affrontare l'Atlantico del Sud con una formazione di idrovolanti, un’impresa che fino a quel momento nessuno aveva pensato potesse essere possibile.

Per la prima volta nella storia dell’aeronautica mondiale uno stormo di aerei dell’Aeronautica Italiana comandato dal generale Italo Balbo effettuava una trasvolata congiungendo Orbetello (Grosseto) a Rio de Janeiro.

Il Capitano Giuseppe Marini, nativo di Torre Annunziata, era al comando della squadriglia rossa, denominata “I-MARI”, identificato con la sigla delle prime quattro lettere del cognome del Capitano.
L’equipaggio era composto dal Capitano Marini, dal Capitano Alessandro Miglia, dal Sergente Davide Giulini, dal Maresciallo Salvatore Beraldi.

La partenza fu effettuata nella mattinata del 17 dicembre 1930 e l’arrivo il 15 gennaio 1931 con l’ammaraggio degli idrovolanti italiani “Savoia-Marchetti 55” nella superba baia brasiliana.

Fu un’impresa difficile, superata al costo di grandi sacrifici da parte di tutti coloro che vi parteciparono, un traguardo nella storia dell’Aviazione e della Marina Italiana che suscitò l’ammirazione internazionale ma che causò anche cinque perdite di vite umane nella formazione dei piloti italiani.
Giuseppe Marini, dopo una brillante carriera ai vertici militari, morì a Brescia il 2 ottobre 1974.
Le sue spoglie vennero custodite nel cimitero monumentale degli Aviatori Atlantici di Orbetello, luogo adibito all’eterno riposo di Italo Balbo e degli eroici aviatori italiani protagonisti delle trasvolate italiche degli Anni Trenta.