“I camorristi danno fuoco a librerie e palestre, perché l’ignoranza consente di mantenere il potere criminale”.

Questa forte affermazione del Procuratore del Tribunale dei Minorenni di Napoli, dottoressa Maria de Luzenberger Milnernsheim, è stato il punto centrale del suo interessante intervento nella serata finale della settimana dello scrittore “Ricordando Michele Prisco”.

Presso il Lido Eldorado di Torre Annunziata, alla presenza di un folto pubblico, si sono alternati nella discussione anche gli altri due relatori presenti, Angelo Petrella, sceneggiatore di “Mare Fuori”, e Luigi Salvati, direttore didattico di Nisida, in un dibattito sul tema del recupero dei minori. A fare da presentatore e trait-d’union tra gli ospiti intervenuti lo scrittore Francesco Paolo Oreste, direttore artistico della settimana dedicata al nostro Michele Prisco, famoso autore de “La Provincia addormentata”.

Il Procuratore ha continuato la sua appassionata discussione affermando che “certi ragazzi che commettono un omicidio, non si rendono conto del grande dolore che procurano e parlano di catastrofe non in relazione al grave reato commesso, ma al loro arresto. Ecco perché per loro serve innanzitutto l’educazione al sentimento, non con un emoticon sul cellulare ma nella vita reale con un sorriso”.

Un discorso ripreso anche da Luigi Salvati: “Ho speso la mia vita dedicandola all’alfabetizzazione tra il carcere di Poggioreale e quello di Nisida, ma ho scoperto che è indispensabile anche l’educazione all’affettività”. Poi ha letto una lettera che gli è stata indirizzata da una detenuta, il cui emozionante contenuto si può riassumere in questa frase: «Ho rubato per essere amata, provengo da una famiglia di ladri bastardi che mi ha rovinato la vita!».

Lo sceneggiatore di “Mare Fuori” ha preso spunto dalla serie televisiva “Gomorra” per dire che certi  genitori l’hanno criticata e ritenuta negativa.

E poi Angelo Petrella ha chiesto al pubblico: “Ma è colpevole chi produce contenuti ricavati dalla realtà?”. Il suo intervento è stato anche incentrato su una società iperconsumistica che vuole tutto e subito ed ha citato a tal proposito la pubblicità di un budino, di una mamma e della bambina, che contribuisce ad accentuare questa diseducazione che è totalmente negativa.

Nel dibattito è intervenuto più volte lo stesso presentatore Francesco Paolo Oreste, che in una sua riflessione ha affermato: “Non occorre solo un esercito di maestri, che spesso hanno le armi spuntate, ma anche un esercito di assistenti sociali, per il recupero dei minori a rischio”.

A concludere gli interventi il Procuratore ha ricordato l’ultimo articolo del 1985 di Giancarlo Siani sui muschilli, il bambino che consegnava droga per conto della nonna, un argomento ancora oggi di grande attualità e drammaticità. “Ho conosciuto una ragazzina che sapeva tutto sulla preparazione della droga, ma che chiedeva alla mamma cos’è... una casalinga!”. Ed ecco la sua proposta: “Occorre estendere il tempo pieno in tutte le scuole, per lottare contro la dispersione scolastica e sottrarre i ragazzi alla strada. Istituendo anche la figura di un tutor che intervenga sui minori per sopperire alle loro necessità economiche e formative”.

(Nella prima foto, da sinistra: il direttore didattico di Nisida Luigi Salvati, il Procuratore del Tribunale dei Minorenni  di Napoli Maria de Luzenberger, lo scrittore Francesco Paolo Oreste e lo sceneggiatore di “Mare Fuori” Angelo Petrella)