A cura della Redazione

Secondo appuntamento di “Torre Annunziata, miti, leggende e futuro” ieri sera nella Villa di Poppea in via Sepolcri. In programma uno spettacolo immersivo, per la regia di Marisa Laurito: “Racconti di Donne e Madonne”.  Un evento che costituisce una tappa di avvicinamento al gran galà finale del “Premio Oplonti” in programma il 23 ottobre al Teatro Nexus presso il centro commerciale Maximall Pompeii.

“Torre Annunziata, miti, leggende e futuro” è un percorso, per la direzione artistica della Laurito e realizzato con il Comune di Torre Annunziata, grazie ad un contributo della Regione Campania, che intreccia tradizione, solidarietà, cultura e spettacolo, portando per la prima volta in città e nel sito archeologico di Oplontis una serie di eventi che contribuiranno a raccontarne la storia e l’identità fino al 24 ottobre.

Gli interpreti

“Racconti di Donne e Madonne” è stato uno spettacolo immersivo, unico nel suo genere nella suggestiva e splendida cornice della Villa di Poppea. In scena Fiorenza Calogero, Sonia De Rosa, Federica di Lallo, Cristina Donadio, Teresa del Vecchio, Sabrina Efionayi, Flo e il coro polifonico Kore della Sirena, Marisa Laurito, Francesca Marini, Ida Palisi e Antonella Stefanucci, che si sono esibite contemporaneamente, ciascuna in un luogo diverso all’interno degli scavi, portando “in scena” in un ciclo continuo, brani tratti da libri, articoli, monologhi teatrali e canzoni.

Antonella Stefanucci ha impersonificato una Madonna Nera, che riprendendo l’iconografia della Pietà di Michelangelo, tiene stretta tra le braccia, come un figlio ucciso, la bandiera palestinese, mentre recita un’omelia del vescovo di Napoli, Mimmo Battaglia; la scrittrice Sabrina Efionayi, seduta ad una scrivania, ha letto una pagina di un suo libro che denuncia il patriarcato; Teresa del Vecchio, vestita con un chador, che le copre completamente il viso, ha interpretato la poesia di Alda Merini “Sorridi”; è stata, invece, una moderna Clitemnestra Cristina Donadio, che in una stanza rossa dà voce al libro di Valeria Parrella “Il Verdetto” diventando la moglie di un boss, che uccide il marito e, allo stesso tempo, la propria anima.

Fiorenza Calogero, ha recitato storie vere di femminicidio; la giornalista Ida Palisi, ha ripercorso la storia dell’eroina delle Quattro Giornate di Napoli, Maddalena Cerasuolo; Francesca Marini ha cantato la disperazione di una sposa bambina africana di 12 anni e altre vicende di violenza verso le donne; Flo e il coro polifonico Kore della Sirena hanno recitato e cantato il monologo “A Sicilia sete tene”.

Le dichiarazioni

«Un evento di pregio per la Villa di Poppea, con le donne in primo piano – dice il Direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel -: Da Poppea cui è attribuita la villa di Oplontis, alle attrici protagoniste del racconto, che si riaggancia a una più ampia narrazione che il Parco quest’anno ha incentrato sulla vita delle donne in epoca romana».

«Noi donne, grandi madri, siamo in lutto per quello che sta accadendo nel mondo – afferma Marisa Laurito – perché tutti i bambini, barbaramente uccisi, sono i nostri figli. In questa performance, realizzata in un luogo storico straordinario, cerchiamo di ricordare quanto la loro forza abbia sempre ispirato un nuovo umanesimo. Undici interpreti con il loro corpo, la voce, le emozioni, hanno dato vita a diversi personaggi, storici e di invenzione, che hanno lottato per la parità di genere e i diritti umani».

«Abbiamo voluto fortemente questa manifestazione che punta a rilanciare il nome di Torre Annunziata e il brand Oplonti a livello nazionale – sostiene il sindaco di Torre Annunziata, Corrado Cuccurullo -. Il Premio Oplonti rappresenta un’occasione preziosa per celebrare l’identità culturale della nostra città e il valore universale del sito archeologico di Oplonti. Gli scavi di Oplonti, patrimonio dell’umanità UNESCO, hanno rappresentato lo scenario ideale per un’iniziativa che unisce memoria, fede e bellezza. E’ stato uno spettacolo semplicemente stupendo. Ringrazio il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel per la sensibilità dimostrata e per aver aperto le porte del sito archeologico per questa iniziativa».

(Foto&Video di Laura Scognamiglio)

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