Benedetto Croce, Roberto De Simone, Nino D’Angelo, Tina Pica, Mario Merola. L’intensa storia artistica – ma anche personale - di Oscar Di Maio passa attraverso la trasversalità di personaggi iconici, ambasciatori della Napoli più autentica. E proprio Roberto De Simone lo definì “l’ultima maschera del teatro partenopeo” nell’affidargli il mitico personaggio di Razzullo nella “Cantata dei pastori” allestita dall’immenso drammaturgo nel 2021 poco prima della sua scomparsa.

Oscar Di Maio ha deciso non solo di raccontarsi, ma di far conoscere anche quel mondo particolare, affascinante, affabulatorio del teatro quando viene vissuto praticamente in simbiosi con l’intensità e la profondità del quotidiano. “Guitto? Così è (se vi pare)”, Armando De Nigris Editore, è un libro che Oscar Di Maio ha scritto travalicando l’autobiografia. E’ un’immersione nel cosmo dell’Arte teatrale, un percorso virtuoso dove emerge nitido l’amore per il palcoscenico. La narrazione di aneddoti, dettagli, circostanze si intersecano con la storia della famiglia Di Maio, una generazione ininterrotta di artisti napoletani da oltre un secolo e mezzo. L’attore apre l’archivio personale dei ricordi senza, però, ricorrere ad un’esposizione nostalgica.

La presentazione di “Guitto? Così è (se vi pare)” si è svolta ieri sera al Teatro San Francesco di Torre Annunziata su iniziativa de “La Filodrammatica San Francesco”. Liliana Peluso, presidente dell’associazione, ha introdotto l’evento con una lettura estratta dalle pagine finali del libro. Andrea Palmieri (Caffè Letterario) ha dialogato amabilmente con Oscar Di Maio attraverso l’analisi del contenuto di una valigia, scrigno di metafore utili ad attraversare la sua carriera artistica.

Un viaggio dove non poteva essere tralasciato il personaggio che ha consentito a Di Maio di varcare i confini territoriali di notorietà: ‘o Cafone. L’attore non si è sottratto alle sollecitazioni del pubblico presente e, con la sua straordinaria capacità comunicativa, ha esposto, raccontato, conversato, colloquiato. Accompagnato al pianoforte dal giovanissimo musicista Umberto Perna (studente dell’indirizzo musicale del Liceo Pitagora-Croce e direttore del coro della Basilica Maria SS della Neve), ha anche cantato una pietra miliare della canzone napoletana: “Dove sta Zazà”. Un evento piacevolissimo dove è stato propagato l’amabile profumo di teatro, quello autorevole e dalle radici culturali profonde.

La presenza di Pasquale Manfredi, segretario generale della FITA (Federazione Italiana del Teatro e delle Arti) ha cementato ulteriormente il rapporto con Oscar Di Mario da sempre vicinissimo all’Ente. Alla presentazione hanno partecipato don Paolino Franzese, parroco della Basilica Maria SS della Neve e della chiesa di San Francesco, Vincenzo Ascione, presidente regionale della FITA, Tania Sorrentino, vice sindaco del comune di Torre Annunziata e Lina Nappo, assessore alla cultura.

(Nella foto, da sinistra: Pasquale Manfredi, Umberto Perna, Liliana Peluso, Oscar Di Maio, Vincenzo Ascione, Lina Di Maio e Andrea Palmieri)