A cura della Redazione
Se Atene piange, Sparta non ride. Questo antico proverbio riassume efficacemente la situazione politica, relativamente alle candidature a sindaco, esistente sia nel centrosinistra (come abbiamo evidenziato sul numero scorso) che nel centrodestra. Infatti, anche nello schieramento al governo della città le divisioni non mancano. Appena sei mesi fa, in aprile, era stata ufficializzata la ricandidatura a primo cittadino dell’attuale sindaco Giosuè Starita. Lo aveva fatto il partito al quale aveva aderito, l’UdC, nell’ambito di una conferenza stampa. E già questo era un fatto inusuale, perché non erano presenti le altre formazioni politiche che lo sostenevano. Né, successivamente, c’è stato un pronunciamento al riguardo di Noi Sud, Api e Progressisti Democratici, che sono l’asse portante della maggioranza insieme all’Unione di Centro. Anzi, nella stessa UdC c’è un vento di fronda nei confronti di Starita, con le dimissioni rassegnate nelle sue mani di due assessori del suo stesso partito, Francesco Colletto e Ciro Di Paola. Anche se le motivazioni sono diverse rispetto alla questione della candidatura a sindaco, comunque stanno a dimostrare che non c’è feeling tra il primo cittadino e questi due membri del suo esecutivo, con evidenti contraccolpi sull’appoggio ad una sua ricandidatura. Diventa, invece, sempre più insistente la voce di un passo in avanti di Carmine Alfano, docente universitario e portavoce dell’UdC, le cui “quotazioni” sarebbero in rialzo nello schieramento di centrodestra e, quindi, potrebbe competere ad armi pari con l’uscente sindaco Starita nell’ottenere l’appoggio ad una sua candidatura a primo cittadino. Non è da escludere, però, che spunti fuori anche il nome di Ciro Alfieri, uomo forte della giunta, il superassessore che ha deciso gli scenari politici che si sono succeduti dall’elezione di Starita ad oggi. In ribasso, al contrario, le chances di Enzo Ascione, alla testa dei Progressisti Democratici, sia perché sembra non godere del sostegno dell’Api (sono noti i recenti dissapori con il leader di questo partito, il già citato Alfieri) e sia perché sta assumendo un profilo sempre più critico verso l’amministrazione di cui fa parte. E poi, si parla addirittura di una sua fuoriuscita dalla maggioranza, nella quale la sua presenta è alquanto “anomala”, visto che fa parte dell’unica formazione politica che si richiama ancora al centrosinistra e ad una parte del Pd (i suoi riferimenti sono Peppe Russo e Mario Casillo, rispettivamente capogruppo e consigliere regionale del Partito Democratico) Nelle retrovie avanza, intanto, un altro nome, per il momento più defilato in quanto non ricopre alcun incarico politico o in giunta, ed è quello di Alfonso Malacario, attuale presidente del Collegio dei Revisori dei Conti. Ex assessore e “pupillo” del due volte sindaco Francesco Maria Cucolo, è un nome “moderato”, fuori dalle logiche di partito, che potrebbe veder confluire su di sè l’appoggio di tutte le formazioni politiche del centrodestra, qualora non trovassero l’accordo su “uno di loro”. Logicamente, quelli citati sono solo nomi che circolano negli ambienti politici e, quindi, altri si aggiungeranno, verosimilmente, nei prossimi mesi, prima che esca fuori dal cilindro il nome (o i nomi) che rappresenterà il centrodestra. A tal proposito, non dimentichiamo che c’è già una candidatura quasi ufficiale che proviene da questo schieramento ed è quella di Gennaro Di Paolo. Un veterano di queste battaglie elettorali, che guiderà due liste civiche e si candiderà, per la quarta volta, a primo cittadino. Per quanto riguarda, infine, il PdL, nessun nome ancora in vista. SALVATORE CARDONE (Dal periodico TorreSette del 21 ottobre 2011)