A cura della Redazione

Bufera nel Circolo Pd di Torre Annunziata. Il segretario cittadino dott. Antonio Esposito rassegna le dimissioni per gravi irregolarità nel tesseramento 2109 in vista del Congresso cittadino, che si svolgerà nei giorni di venerdì 29 e sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre.

I FATTI – Secondo l’esposto inviato dal segretario Esposito alla Commissione di Garanzia del Pd napoletana, dopo la chiusura delle iscrizioni per i nuovi aderenti (in tutto 23), il file inviato a Napoli da un componente dell’Ufficio Adesioni comprendeva invece 57 iscrizioni in più (in totale 80) relativi a persone mai entrate nel partito per sottoscrivere la tessera. Il segretario, pertanto, chiedeva l’annullamento delle 57 iscrizioni o la loro non partecipazione al Congresso.

DIMISSIONI DI ESPOSITO - In data 27 novembre la Commissione deliberava che “in presenza di due versioni contrastanti tra i componenti dell’Ufficio Adesioni e il segretario del Circolo, si riteneva di acquisire i nuovi iscritti all’anagrafe congressuale 2019”.   Un pugno in faccia al segretario a cui, probabilmente, non si era dato credito. Da premettere che le affermazioni di Esposito erano state avallate anche dal presidente dell’Ufficio Adesioni, dott. Antonio Gagliardi, presente nel giorno di chiusura per le nuove iscrizioni. Dopo questa “verdetto” della Commissione di Garanzia, il segretario Esposito rassegnava le dimissioni, a cui facevano seguito anche quelle di Gagliardi.

LA DICHIARAZIONE - “Noi non ci stiamo a questi comportamenti opachi – afferma Esposito -, il cui unico fine è il raggiungimento dei risultati a tutti i costi. Semmai tali atteggiamenti contribuiscono ancor di più a gettare ombre sui partiti e ad allontanare ulteriormente i cittadini dalla politica. Tuttavia la nostra azione non si esaurisce qui. Abbiamo inoltrato l'esposto anche alla Commissione di Garanzia Nazionale, con la convinzione di avere maggiore considerazione”.

NO AL CONGRESSO - Intanto la mozione Martina, composta dalle componenti che fanno riferimento ai consiglieri regionali Amato, Casillo, Fiola, Marrazzo e Raia, e che comprende 5 consiglieri comunali su 6 e due assessori, ha deciso di non partecipare al Congresso in attesa di ulteriori sviluppi della vicenda.