Non si placa lo scontro, a suon di comunicati, tra il presidente del consiglio comunale di Torre Annunziata, Davide Alfieri e il segretario cittadino del PD, Ciro Passeggia, su un argomento che dovrebbe unire anziché dividere, quale è, appunto, la riapertura del pronto soccorso dell’ospedale di Boscotrecase.

Ma perché tutto questo bailammeAlfieri vuole tenere fuori dal consiglio monotematico, previsto per settembre, gli eletti in Regione (istituzione competente in materia sanitaria), e consentire la partecipazione solo a consiglieri comunali, sindaci del comprensorio vesuviano, rappresentanti dell’Asl Napoli 3-Sud e dei comitati civici e sindacali.

Il Pd cittadino, dal canto suo, vedrebbe di buon occhio la partecipazione anche di esponenti politici regionali perché sarebbero i soli a poter dare risposte (in particolare, il capogruppo del PD Mario Casillo), e spingere per una riapertura in tempi brevi del pronto soccorso.

Chi ha ragione dei due? Discutiamone un attimo, senza preconcetti.

Alfieri ha dichiarato di voler evitare una passerella di politici a ridosso delle elezioni regionali. Intento lodevole il suo. Ma è questo il vero motivo della loro esclusione?

Guardiamo la composizione della maggioranza in consiglio comunale: c’è il PD, Torre libera, Area socialista (non il Psi), Popolari per la Pace, Più-Europa, Progressisti e Democratici, Azione. Al di fuori del PD e Azione nessuno ha propri rappresentanti in Regione.  Allora sorge il dubbio che qualcuno abbia pensato “niente per me, niente per nessuno”.

La decisione di Alfieri - a mio parere - poi è alquanto discutibile perché lascia fuori dal dibattito i rappresentanti di quella Istituzione che ha deciso di trasformare il presidio ospedaliero di Boscotrecase in ospedale Covid, e di conseguenza, sospendere l’attività del pronto soccorso.

La motivazione addotta dal presidente del Consiglio - ovvero che la partecipazione di esponenti politici regionali potrebbe essere usata per fare campagna elettorale - non regge; infatti, il loro intervento potrebbe addirittura costituire un boomerang, un autogol nel caso - probabile - che il pronto soccorso non fosse riaperto prima dell’inizio della competizione elettorale.

Fossi stato al posto del presidente del consiglio comunale avrei puntato in alto, invitando il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca (che ha tenuto per sé la delega alla Sanità). Quali contributi, infatti, ai fini della soluzione del problema, potranno dare sindaci, consiglieri, sindacati e movimenti? Loro sono i portatori delle istanze dei cittadini, hanno il dovere di esternare le legittime richieste delle comunità che rappresentano auspicando la riapertura del pronto soccorso. Ma se fossero presenti i rappresentanti regionali spetterebbe a loro fornire le risposte.

Se la decisione di chiudere il pronto soccorso è stata di carattere politico, solo la politica potrà e dovrà risolvere il problema. Se la escludiamo a priori stiamo dando loro un grosso alibi e questo non ce lo possiamo di certo permettere!