A cura di Luisa Raia

La Rai si veste dei nuovi programmi del palinsesto del prossimo autunno inverno e i cambiamenti apportati non sono di certo pochi.

Nella serata di presentazione delle trasmissioni in programmazione a partire dal prossimo settembre 2022, sono state tante le novità presentate.

Molti i volti storici in quella che è stata una vera e propria serata di gala: Serena Bortone, riconfermatissima nella sua trasmissione pomeridiana Oggi è un altro giorno, Eleonora Daniele, che ancora condurrà Storie italiane, Elisa Isoardi, graditissimo ritorno per la conduttrice che guiderà il programma Vorrei dirti che, in fascia pomeridiana domenicale.

Ma anche importanti new entry, specie su Rai 2, come quella di Alessia Marcuzzi che sarà al timone di una nuova trasmissione, Boomerissima, o Alessandro Cattelan, che già aveva “assaggiato” l’esperienza in Rai lo scorso anno e che, per il 2022/2023, riproporrà sul secondo canale il suo cavallo di battaglia: Epcc.

Giancarlo Magalli: in Rai non c’è posto per il noto conduttore

Ma tra conferme e nuovi ingressi, quello che sorprende e che ha lasciato tutti un po’ spiazzati è la mancata collocazione di uno dei presentatori storici in Rai: Giancarlo Magalli.

Del presentatore infatti non c’è traccia nel nuovo palinsesto.

Addirittura è emerso che Magalli non sarà nemmeno la voce narrante de Il Collegio. Al suo posto Gabriele Corsi.

Giancarlo Magalli, secondo quanto comunicato ufficialmente, aveva già abbondonato per sua volontà la trasmissione che più di tutte ha caratterizzato la sua lunga carriera televisiva: I fatti vostri. Il programma è infatti passato nelle mani del giornalista Salvo Sottile e della showgirl Anna Falchi.

Il conduttore romano tuttavia, abbandonati momentaneamente gli studi televisivi, si era anche dedicato alla recitazione, apparendo in un simpatico cameo in Don Matteo 13, nei panni del Vescovo.

Se la sua assenza sia una scelta personale o dei vertici Rai, ancora non è stato chiarito.

Tuttavia, una lunga carriera televisiva, conclusa senza un saluto ufficiale, quasi come se il conduttore fosse stato dimenticato, non rende giustizia a chi ha dedicato quasi un’intera vita professionale alla tv di Stato.