Pamela Petrarolo si è raccontata in un’intervista rilasciata al settimanale Eva 3000. E lo ha fatto in concomitanza con il trentennale della chiusura di Non è la Rai (l’ultima puntata è andata in onda il 30 giugno del 1995), format generazionale ideato da Gianni Boncompagni e Irene Ghergo andato in onda dal 1991 al 1995 sulle allora reti Fininvest (adesso Mediaset). La showgirl, reduce dall’esperienza al Grande Fratello, era una di quelle che sono poi sono diventate note proprio come “le ragazze di Non è la Rai” (con lei, tra le altre, anche Ambra Angiolini, Antonella Mosetti, Maria Monsè, Ilaria Galassi, Romina Mondello e Eleonora Cecere).

Pamela ha iniziato la sua intervista a Eva 300 parlando proprio della sua avventura nella Casa più spiata d’Italia: “Per me è stata un’esperienza davvero unica. Non immaginavo quanto potesse essere difficile convivere con 25/28 estranei per cinque mesi. Ho cercato di rimanere fedele alla mia natura: sono accondiscendente, paziente, riesco a gestire le pressioni. In questo modo sono riuscita a vivermi pienamente la Casa e a conoscere davvero gli altri inquilini”.

E ancora. “Sono rimasta in contatto più o meno con tutti. Ovviamente, essendo di Roma, per me è più semplice frequentare chi vive nella mia stessa citta”.

E sui suoi inizi a Non è la Rai: “Ci penso spesso. Devo tantissimo a Gianni Boncompagni, ha intuito fin da subito la mia passione per la musica, lo spettacolo, la danza. Sono stati anni indimenticabili, e lui era il regista dei registi. Mi manca molto”.

In merito ai suoi programmi futuri, Pamela ha dichiarato: “La promozione del disco (nelle passate settimane ha pubblicato il suo nuovo singolo dal titolo Fuori di Testa, ndr) mi porterà ad esibirmi in diverse manifestazioni canore […] Incrocio le dita e vado avanti con forza, la tenacia e la spontaneità che mi hanno sempre contraddistinta. Non aggiungo altro. Il grande Cristiano Malgioglio mi ha detto recentemente ‘Sei una tigre da palcoscenico’. E se lo dice lui…”.