Can Yaman è stato denunciato da una commerciante di Civita Castellana, in provincia di Viterbo, per un’aggressione verbale che sarebbe avvenuta all’interno del negozio della donna nel pieno centro storico della cittadina, in cui da giorni si stanno svolgendo le riprese della seconda stagione di Viola come il mare.

La troupe della fiction è arrivata all’inizio della scorsa settimana a Civita Castellana e una delle conseguenze più impattanti per residenti e turisti è stata la chiusura della piazza principale (piazza Matteotti) e dei tanti negozi che affacciano su di essa, incluso quello di abbigliamento gestito dalla signora Barbara Nelli, la donna che ha denunciato l’attore turco. 

Il racconto dell'aggressione verbale

La donna ha raccontato l’accaduto a Il Messaggero: “Sono entrata in negozio presto, alle 7 del mattino. Ho cominciato a fare le pulizie. Una volta dentro non potevo né uscire né ricevere clienti. Ero praticamente sequestrata. Così ho acceso la radio". Il volume della radio, però, disturbava le riprese e così in pochi minuti due persone sono entrate nel negozio per chiederle di spegnere l'apparecchio. 

È stato in quei momenti che Can Yaman avrebbe fatto irruzione nel negozio, secondo il racconto della commerciante: "Mentre parlavo e spiegavo educatamente le mie ragioni, è arrivato come una furia Can Yaman, che mi ha aggredito verbalmente. Hanno dovuto trattenerlo in quattro perché voleva avventarsi contro di me. Ha anche dato un calcio a una delle persone che tentavano di tenerlo fermo. Io mi sono spaventata moltissimo". Alla scena ha assistito anche la co-protagonista della fiction di Mediaset, l'attrice Francesca Chillemi, Miss Italia nel 2003, che sarebbe entrata nel negozio per tranquillizzare la commerciante: "Mi ha tranquillizzata, è stata molto carina. Mi ripeteva 'fallo per me'", ha raccontato la Nelli

Il risarcimento rifiutato

Dopo questo episodio, la produzione della fiction ha contattato la commerciante per offrirle un un risarcimento di 600 euro, ma la proposta è stata rifiutata dalla diretta interessata, difesa dall'avvocato Giuseppe Romano che al quotidiano ha spiegato il perché: "Hanno cercato di tamponare l’aggressione con un risarcimento, senza voler speculare sull’accaduto, bisogna ammettere che non tutto è stato organizzato per il meglio. Lasciare senza ristoro i commercianti per quattro giorni non è stato corretto".