Dopo aver vinto la causa con Raffaella Mennoia, Teresa Cilia si è sfogata sui social ricordando il periodo trascorso in tribunale durante il procedimento giudiziario. L’ex tronista di Uomini e Donne era affiancata dal suo avvocato, mentre l’autrice della Fascino e braccio destro di Maria De Filippi aveva dalla sua una schiera di legali.

Eravamo io e il mio avvocato, che è stato bravissimo, io e lui da soli senza nessun altro, parlando solo noi due, siamo riusciti a uscire da questa situazione. Dall’altra parte non è stato così, come cita il giudice: Davide contro Golia. Un esercito scagliato contro di me che, che poi non si capisce neanche il perché visto che non ho niente contro nessuno, anzi ringrazio”.

Ricordando proprio il processo, Teresa ha aggiunto: “Questa cosa mi ha spiazzata, tant’è che quando mi sedevo in Tribunale mi giravo e vedevo così tante persone contro di me e non riuscivo a capire il perché, pregavo pure Dio perché mi era venuta l’ansia, poi mi sono placata perché dentro di me ho detto non ho niente da nascondere né da temere, non ho fatto del male a nessuno, ma non vi nascondo che mi tremavano le gambe, perché comunque non sono mai stata in questa situazione”.

E ancora: “La cosa che mi ha fatto più rabbia è stato occupare un Tribunale per sei lunghissimi anni quando la gente ha problemi seri. Se avessi un potere e una stabilità economica, mi batterei per queste cose. Dico: ma come è possibile che noi occupiamo un Tribunale per queste cose? Ma tralasciando queste cose, sui social mi è stato anche augurata la morte, che mi tornasse il tumore, ma non ho mai pensato di denunciare. Dormo serena, però mi viene la rabbia, lo sconcerto. In tutti questi anni mi sono chiesta il perché e purtroppo una risposta me la sono data, ma me la tengo per me perché voglio stare bene con me stessa. Non è stato bello perché le spese legali sono tante e sono soldi buttati, quando la gente muore di fame, quindi ti viene tratta tristezza e tanta amarezza e paradossalmente io che sono stata male non sono andata da nessun dottore”.