A cura della Redazione
«Il Savoia è in Eccellenza». Un titolo suggerito dall’abissale distanza dalla seconda formazione in classifica, ma che la matematica ci induce a congelare. Anche la dirigenza della società invita a non organizzare festeggiamenti anticipati, inopportuni soprattutto per mantenere alta la tensione tra i calciatori. Atleti che, però, hanno evidenziato, nel corso di questa stagione, un livello decisamente eccellente di maturità pisco-fisica che conforta e scongiura qualsiasi sindrome da appagamento. Ma, nel contempo, quattordici punti di distacco dal Pompei autorizzano riflessioni che inevitabilmente riguardano il futuro del sodalizio sportivo torrese. Ad ascoltare le dichiarazioni dell’allenatore Pasquale Vitter, si comprende chiaramente una teoria di pensiero, dallo stesso tecnico definita del tutto personale, che prevede per il prossimo anno la partecipazione al campionato di Eccellenza, quello che il Calcio Savoia sta conquistando con inconfutabile merito sul campo. L’attuale organico, con le opportune correzioni, consentirebbe di giocarsi poi (sempre sul campo) la serie D. Un iter naturale, consequenziale che non passa per alcun tipo di benefit quali ripescaggi e operazioni affini. L’idea di Vitter contrasta, però, con l’immaginazione di una parte della città che sogna di effettuare il doppio salto di categoria già dalla prossima estate, approfittando anche di una evidente e conclamata crisi generale del movimento calcistico che potrebbe imporre di ridisegnare in misura significativa la geografia dei vari campionati. E in un’operazione di recupero d’immagine e credibilità del mondo pallonaro, potrebbe tornar comodo rispolverare un sito prestigioso dalla tradizione ultracentenaria come Torre Annunziata. Un’ipotesi che periodicamente diventa oggetto di discussione nei capannelli di tifosi, improvvisati soprattutto su un tratto ben definito di corso Umberto e all’esterno dello stadio Giraud. Luoghi tipici e tradizionali del territorio dove viene liberata la fantasia del pensiero condizionata, inevitabilmente, dalla storia calcistica della città. Ai quali si aggiungono quelli di recente acquisizione tecnologica attraverso il dibattito multimediale su blog e siti internet. I sogni, è notorio, sono gratis. La serie D, invece, richiede un impegno economico concreto ed immediato. E su questo particolare assolutamente non trascurabile che si infervora il confronto. L’attuale compagine sociale che regge le sorti dell’Asd Calcio Savoia è in grado di sostenere onori ed oneri per riportare il vecchio vessillo biancoscudato a sventolare in categorie adeguate al relativo blasone? E’ il quesito più frequente che viene fuori da questi scambi di idee e che al momento non ha ancora trovato nessun interlocutore dalla risposta convincente. La componente della dirigenza dell’attuale società che, qualche mese fa, aveva provato a fornire estremi alquanto precisi sui tempi di attuazione di un ritorno nel cosiddetto calcio che conta, è stata relegata in minoranza dall’assemblea dei soci. Così come è stato soffocato sul nascere ogni tentativo di new entry nel medesimo sodalizio. L’attuazione del progetto Savoia, indipendentemente dai vari attori che si alternano sul palcoscenico societario, comunque, sembra impermeabile a qualsiasi tipo di supposizione, congettura o ingerenza esterna. Anzi. Prosegue con una tranquillità che, almeno all’apparenza, riesce a tenere a distanza di sicurezza dall’entourage del Giraud voci e illazioni. Le stesse che, con puntuale cadenza periodica, si diffondono su questa o quella cordata pronte a sbarcare a Torre per realizzare un programma sportivo ambizioso. (dal settimanale TorreSette del 18 febbraio 2011) Intanto giovedì 17 febbraio Raffaele Verdezza, nella qualità di presidente della ASD Calcio Savoia, si è aggiudicato all’asta (costo settemilacinquecento euro) il logo dell’A.C. Savoia 1908 che rientrava nell’attivo della curatela fallimentare affidata all’avvocato torrese Alfonso Iovane. Quella del sodalizio oplontino è risultata l’unica offerta pervenuta alla cancelleria del Tribunale di Torre Annunziata. Questa mattina la società aveva convocato una conferenza stampa per la presentazione del logo per le ore 11.30, ma, senza alcuna comunicazione agli organi di stampa, l’appuntamento è stato spostato di un’ora impedendo di fatto al nostro giornalista di presenziare all’incontro.