A cura della Redazione
Amura a fine gara piange. Lacrime liberatorie che testimoniano il livello di tensione raggiunto dallo spogliatoio torrese al termine della settimana più convulsa della stagione agonistica in corso. L’allenatore del Savoia sapeva che il match di oggi rappresentava una sorta di spartiacque per i programmi della società. E in questi casi l’aspetto più terribile da controllare sono proprio le emozioni. Sapere di “dover” vincere non è una prerogativa allettante per nessuno, a qualsiasi livello e in tutte le latitudini dello sport. Oggi il Savoia è riuscito a prevalere nella gara, forse, più delicata da quando il “guerriero” si è seduto in panchina. Nel primo tempo i bianchi hanno anche paventato una determinata padronanza di gioco e di campo che ha consentito loro di non disunirsi nemmeno quando gli avversari sono pervenuti al pareggio. E’ Marco Incoronato a siglare di testa il gol del vantaggio torrese (15’) intervenendo in tuffo su un legno colpito da Guarro dopo punizione dal limite. Il Città di Messina, fin dalle prime battute, fa capire che non accetta alcun ruolo di sottomissione nella partita. A testa bassa risponde con puntualità alle sollecitazioni offensive dei padroni di casa e al 23’ pareggia il conto. L’azione si sviluppa sulla sinistra: Camarda riesce a far giungere la sfera in area nella zona di Saraniti che supera Loccisano con una conclusione forte e tesa. La gara propone sempre più spunti interessanti con le due formazioni che si affrontano senza tatticismi esasperati. Al 35’ il Savoia ritorna in vantaggio con Esposito che approfitta di una corta respinta della difesa giallorossa dopo una pregevole iniziativa di Savarese sulla destra. Per il secondo tempo dei torresi adoperiamo la stessa definizione alla quale hanno fatto ricorso sia Contino che Amura: da dimenticare. Soprattutto sotto il profilo tecnico i torresi hanno concesso troppi spazi ai calciatori siciliani che più volte hanno sfiorato il pari. Quarantanove minuti di autentica sofferenza che si sono conclusi con il pianto liberatorio del tecnico torrese. In sala stampa lo stesso Sasà Amura, prima di sottoporsi alle domande dei colleghi, anche a nome di tutta la squadra, ha voluto dedicare la vittoria a Silvestro Di Maria, giornalista torrese scomparso un anno fa che è stato ricordato con uno striscione dai tifosi oplontini. In tribuna stampa oggi era presente la figlia Anna che, attraverso noi di TorreSette, ringrazia tutti gli amici, i colleghi, i tifosi, i calciatori, l´allenatore, la società Savoia e la città tutta per la grande sensibità mostrata nel ricordare l´immenso Silvestro.