A cura della Redazione
E siamo arrivati alla Coppa Italia! Un Giraud gremito anche di mercoledì testimonia la passione dei tifosi per questo Savoia che sta regalando gol e spettacolo. Dieci reti fatte ed una sola subita. Numeri straordinari. Merito del 4-2-3-1 ultraoffensivo dell’allenatore Vincenzo Feola, modulo europeo per eccellenza. Ma tra un sogno e l’altro c’è un presente da costruire e questo presente passa per campionato e Coppa Italia. In campionato il Savoia si candida tra le pretendenti alla Lega Pro, in Coppa Italia si gioca la prima in casa contro un Matera che sicuramente non starà a guardare. Negli undici di Feola non figurano titolari i tre tenori Tiscione, Meloni e Carotenuto, ma capitan Scarpa, reduce da un’ottima prestazione contro il Rende, sarà in campo. Spazio quindi a Esposito trequartista, Bizzarro esterno destro e Del Sorbo terminale offensivo. Un turnover che ci darà l’occasione di vedere all’opera altri acquisti di questa squadra stellare. Fischietto in bocca per l’arbitro Domenico Palermo di Bari, si comincia! Dopo venticinque minuti nulla da segnalare. C’è grinta in campo, ma nessuna delle due squadre si è resa particolarmente pericolosa. Al 24´ ammonizione per Manzo e al 31´ per Di Pietro. Dal 35´ il ritmo di gara comincia a salire, il Savoia esce con la testa fuori e si avvicina di più all’area avversaria. Arbitraggio molto all’inglese del direttore di gara, che provoca spesso proteste da parte degli oplontini. L’unica occasione della partita è creata dal centrocampista materano Orlando che colpisce al volo su assist dalla sinistra di Tundo. La palla sfila di poco alla destra di Maiellaro. Del resto ritmi molto bassi in questa prima frazione di gara. Si aspetta un secondo tempo con qualche emozione in più. L´inizio della frazione è incoraggiante con Esposito che calcia in porta, ma la conclusione finisce alta. Al 7´ del secondo tempo esce il capitano Scarpa ed entra Longo (foto), autore di un supergol nella manita rifilata al Rende tre giorni fa. Al 13´ Del Sorbo serve sulla corsa Bizzarro che crossa di prima e trova il neoentrato Longo che di piatto destro sfonda la rete: finalmente 1-0! Ma i padroni di casa non si accontentano e cercano il gol che può chiudere la partita ed archiviare così la pratica qualificazione. Al 24´ esce Gargiulo ed entra Vescovo per il Savoia. Un minuto dopo azione pericolosa del Matera con Di Gennaro che va alla conclusione. Gli ospiti non si danno per vinti e, con l’ingresso dell’attaccante Sy, trasformano il loro 4-4-2 in un disperato 4-2-4 ad un quarto d’ora dalla fine. Al 29´ arriva il secondo gol del Savoia. Conclusione di Del Sorbo dai trenta metri e traversa piena, il difensore materano Ciano cerca di disimpegnare ma serve Esposito che buca il portiere ospite Lombardo. Due a zero e stadio in visibilio. Al trentacinquesimo Longo si fa male ed al suo posto entra Tiscione. Al 37´ si rende pericoloso anche il Matera: su calcio d’angolo Migliaccio tenta di spiazzare il portiere ma Maiellaro blocca. E gli ammoniti nel Savoia diventano quattro: nel taccuino dei cattivi si aggiunge Mocerino. Il Matera cerca di farsi vedere dalle parti da Maiellaro ma non crea niente di pericoloso. Cinque minuti di recupero. Cinque minuti alla fine di una partita difficile da sbloccare, ma che il Savoia, con caparbietà e intuito, è riuscita a portare a casa. E arriva uno, arriva due, arriva tre! Due a zero e accesso ai sedicesimi conquistato! Si sfiderà la vincente tra Marcianise e Cavese. “Segno partendo dalla panchina? Se porta fortuna facciamo sempre così allora”. Un sorridente Longo ci accoglie in sala stampa. “Un gol fa sempre bene. Anche se segnano altri compagni fa piacere, perché vince il Savoia. Partire dalla panchina è dura, devi entrare convinto e mettere in difficoltà il tuo allenatore. Infortunio? Solo una contusione, sono uscito per precauzione”. La stessa mentalità di gruppo è stata esaltata dall’allenatore Vincenzo Feola: “Sono contento della mentalità e dell’impegno dei ragazzi. Era una partita difficile, ma siamo riusciti a sbloccarla e a qualificarci. Per me non esistono seconde linee, oggi sono scesi in campo altri giocatori perché era il loro turno. Fluidità di gioco? Vuol dire che i ragazzi stanno facendo bene. Mi piace parlare più del gruppo che del singolo. La Coppa Italia comporta dei problemi? Più che altro una difficoltà maggiore nel preparare le partite, ma se ti chiami Savoia non puoi permetterti di perdere neanche una partita amichevole. Onoreremo anche questa competizione. Come mantenere questa concentrazione? Lavorare, lavorare, lavorare”. Poi è stato il turno di Mariano Stendardo, altra gara convincente la sua, un vero muro in difesa: “Retroguardia ermetica? Si, però è merito di tutta la squadra. I giovani difensori? Stanno crescendo molto, in particolar modo Petricciuolo. C’è un pubblico fantastico qui, una tifoseria che raramente trovi in Serie D”. E’ questa stessa tifoseria che ha convinto l’attuale patron Lazzaro Luce a scegliere Torre Annunziata: “Il principale motivo è stata la piazza. E spero che, partendo dal calcio, questa città possa risollevarsi. Il pubblico c’è e segue la squadra, a Cosenza erano presenti circa 400 tifosi e perfino gli avversari hanno applaudito la passione del nostro pubblico. Del resto, non avrebbe senso raggiungere categorie superiori se i tifosi non ti sostengono, sarebbe come recitare al San Carlo davanti a quattro gatti. Voglio fare del bene alla città, e, grazie al Savoia, donare sorrisi, felicità, anche sogni, perché sognare è bello. Innamorato di Torre? Qui ci sono circa 46.000 abitanti, e riuscire a smuoverne il 20 per cento è una grande vittoria. E’ bello essere circondato dall’affetto di questa gente. Gente che non merita una società piena di debiti che non paga i calciatori”. E’ sbocciato l’amore. Un legame indissolubile tra società, tifosi e città. Un legame di amore che può espandersi in ogni angolo di Torre. Contro l’Akragas domenica ci sarà il pienone. Chi ama il Savoia, lo segua! ANTONIO DE ROSA