Inseparabili, Napoli e Juventus lo sono da cinque giornate in campionato: tutte vittorie, quindici punti, un futuro pronosticato in coppia per loro già dalla pienissima estate; oggi entriamo in autunno, anime e corpi sono diversi, ma uguali nella voglia di tenere comunque alla larga gli altri club. Una fretta che non è ansia di risultato, anche se quasi inconsapevolmente li farà vivere un sabato davvero speciale (insieme alla Roma, attesa dall’Udinese): vanno in campo contro Spal e Torino, non proprio un turno alla pari, preparando il ritorno in Europa, sull’unico palcoscenico dove non è stata loro tributata una standing ovation. Ma questo sul valore dei prossimi rivali è un discorso razionale che passa per la testa e tra Napoli e Juventus è una questione tutta di cuore.

Un particolare che rende la trasferta di Ferrara potenzialmente insidiosa quanto la sfida nel derby torinese: Mihajlović s’è ispirato a Walt Disney per motivare il Torino, ma l’impressone è che alla fine decideranno i duelli personali, come quello tra Gallo Belotti e Mistero Higuain. In Emilia, invece, da 50 anni raccontano una curiosissima storia: nel 1967 il leggendario Lo Bello assegnò tre rigori al Napoli (tutti segnati da Altafini) e nei giorni seguenti si ritrovò l’ufficio di Siracusa visitato da solerti agenti delle Fiamme Gialle inviati dal ferrarese ministro delle Finanze, Preti. Fu solo una bassa dimostrazione di potere, ma, mezzo secolo dopo, se ne parla ancora.  

Un motivo in più per temere le insidie del calcio come una ripartenza traditrice. Così la pensa Sarri che giovedì, poche ore dopo il trionfo di Roma, era davanti al video per studiare la Spal con la stessa cura che dedicherà al Manchester City, statene certi. In bocca lui ha perennemente il sapore acre del tabacco, mentre il suo presidente de Laurentiis ha confessato di aver avvolto con i toni esaltanti di una miscela di Torre Annunziata i cento replay del gol di Mertens diffusi dalla tv americana. In mezzo c’è il Napoli, la macchina perfetta che in giro per il mondo sta conquistando stima e ammirazione e che incute rispetto e timore perfino alla Juventus dei sei scudetti consecutivi. La prima imponente esibizione muscolare che il rude maestro Sarri concede: ma non diteglielo.

* già direttore di Sky Sport