Una notte di pensieri e riflessione per il Napoli, non solo dedicati alla memoria di Anna Frank, ancora oltraggiata con una criminale associazione con il peggio del calcio. Hamsik, Insigne e Mertens soffrono per altri incubi, molto più sopportabili. Ma il sorpasso subito in un insolito martedì di campionato qualche effetto deve pure averlo prodotto nelle loro menti: l’Inter, nuova capolista dopo la vittoria nell’anticipo contro la Sampdoria, era già la prima squadra a non aver perso in questa stagione contro la macchina schiacciasassi progettata da Sarri; ora incute qualche timore supplementare. La Juventus ha sfilato sul tappeto rosso di Londra, incassando premi e nominations FIFA, ma il primato della notte nerazzurra è un messaggio forte e chiaro per tutti gli aspiranti allo scudetto sequestrato da sei anni a Torino. La concorrenza si allarga e la lotta si fa dura, molto dura.

Oggi Napoli e Juve giocano contro Genoa e Spal, sulla carta le distanze sono abissali e – sempre sulla carta – il pronostico è chiusissimo a favore dei più forti. Anche perché l’unica condizione per continuare a sognare è vincere, sempre e soprattutto evitando sorprese dalle conseguenze pericolosissime. Il ricordo del pareggio strappato dall’Inter al San Paolo deve essere immediatamente rimosso, come il sospetto che sia stato trovato l’antidoto per neutralizzare la squadra perfetta che riuscì a spaventare finanche il Manchester City di Guardiola, una settimana fa in Inghilterra. La qualità esposta in campo sabato sera è stata sempre altissima, per la prima volta è mancato il gol, ma può accadere dopo otto giornate vissute come in una favola. E il racconto può ripartire subito, dallo stadio più ospitale per il Napoli: le partite a Marassi (grazie a un gemellaggio tra tifosi) si giocano in un’atmosfera di festa, come dovrebbe avvenire sempre.

Un inizio così forte era da tanto che mancava, al fenomeno hanno contribuito anche i 27 punti distribuiti dal Benevento. Ma la matricola, ancora a quota zero, si sta attrezzando e da oggi riparte (a Cagliari) con Roberto De Zerbi, nuovo allenatore in panchina, che ha una pazza idea in testa: ripetere l’impresa riuscita l’anno passato al Crotone. Quando la salvezza vale uno scudetto. 

*già direttore di Sky Sport