Altro che provincia, qui siamo al centro del mondo: stasera in Champions League, Napoli contro Manchester City, di fronte il meglio che il calcio possa offrire in questo momento, guardando tutta l’Europa. Soprattutto Sarri contro Guardiola, gli allenatori che più degli altri lavorano alla trasformazione del gioco in uno spettacolo davvero divertente. Lo fanno con quella faccia seria, l’aria severa di chi lavora intorno a un’idea meravigliosa.

L’applicazione che mettono nel proprio lavoro ricorda molto quella che leggevi un tempo negli occhi di Arrigo Sacchi, il rivoluzionario che inventò il metodo per neutralizzare il genio di Maradona. L’impresa gli riuscì il Primo Maggio del 1988: senza quella vittoria del Milan al San Paolo, sarebbe potuto nascere il ciclo del Napoli inimitabile. Invece quel giorno si legittimò la supersquadra degli olandesi; vinse meno in Italia, ma praticamente tutto in Europa e nel mondo.

Ed anche allora, mentre nasceva il fenomeno Milan, qualcuno avanzò le tesi dell’ex commerciante di Fusignano che aveva (per fortuna) provincializzato la metropoli più metropoli che (soprattutto a quel tempo) ci fosse. Il riferimento storico vale a tranquillizzare Sarri: si può vincere anche se ti danno del provinciale. L’importante, sempre, è segnare un gol in più dell’avversario. Ed è quello che proverà a fare il Napoli anche questa sera, come è sempre accaduto in questa stagione. Pure se stavolta di fronte ci sarà quella che proprio Sarri ha definito la squadra più forte del continente.

I complimenti (sinceri) di Guardiola al Napoli e al suo allenatore chiudono la presentazione del match più spettacolare del turno di Champions League. È davvero il football al più alto livello possibile rappresentabile a livello di club, e il valore dei singoli conta fino a un certo punto. Giocano i titolarissimi ed è questo l’indizio più convincente di quanto Pep e Maurizio tengano a vincerla questa partita. Speculari i moduli di gioco, assillante il pressing, velocissimo il possesso palla; se ti concentri, puoi immaginare tutto, fino alle sfide personali: Aguero contro Koulibaly, Mertens in cerca di riscatto davanti a Otamendi, duello brasiliano a centrocampo tra Fernandinho e Jorginho. E, intorno, l’altro show, protagonista il pubblico.

Tutto per una qualificazione che il Napoli ancora insegue, mentre le altre due italiana, Roma e Juventus, da ieri sera la vedono più vicina. Questo è il calcio, forse è anche questo il motivo per cui piace così tanto, a provinciali e metropolitani.

*già direttore di Sky Sport

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