Il rischio è passare da anni di vacanze natalizie a un superlavoro di inizio d’anno. Sarà che questo calcio è proprio smodato nel suo DNA, ma non riesce a dosarsi secondo una logica che non sia esclusivamente commerciale. Sarri ha individuato quello che, secondo il suo personalissimo giudizio, sarebbe il vero problema: lo spazio vitale lo toglie la Nazionale. E propone di confinarlo in un settore della stagione definito, senza costringere il campionato a una gestione irregolare, per così dire a elastico, con tanti stop and go che producono danni sulla condizione fisica e sulla tenuta mentale.

Le verità secondo Sarri finiranno per essere riunite in un volume da distribuire tra gli amanti incalliti del gioco ad altissima concentrazione che fa del Napoli la squadra più bella della serie A. Il pensiero alternativo va citato soprattutto quando qualcosa non va per il meglio. Questo è il momento: la sconfitta con l’Atalanta in Coppa Italia qualche allarme l’ha fatto suonare. Aver mantenuto il ritmo da superstress può, ad esempio, aver impedito di recuperar forze e di scacciare il demone del sovraffaticamento. Sono argomenti ipertecnici che il tifoso ripete sulla fiducia, intuendo che qualcosa non giri al meglio.

E’ successo al Napoli e tutta l’alta classifica ne ha tratto speranze per il futuro. L’Inter ha finito anche per perderle, la Roma ha sfruttato l’occasione per mostrare il pugno duro fidando che l’esercizio dei poteri forti all’interno di uno spogliatoio eviti pericolosi movimenti centrifughi, solo la Juventus evita ogni paragone e prosegue la marcia senza temere cadute. Al centro di questo microcosmo c’è il Napoli, ufficialmente primo, ma sempre perseguitato dai dubbi altrui. Soprattutto di chi dubita che possa arrivare dal mercato l’aiutino che manca: la prossima settimana sarà la prima a essere autenticamente attraversata da fremiti elettrizzanti; dopo le dichiarazioni di principio e dopo il primo esonero umorale (Mazzarri rileva Mihajlovic nel Torino post derby) toccherà assistere alle prime strategie da signori della guerra.

Calma, si spara a salve, più che i proiettili partono le chiacchiere. De Laurentiis, fine parlatore, preannuncia colpi sicuri, ma prima di arrivare ai dettagli aspetterà che il tempo scorra. Verdi e Vidal sono potenti suggestioni, prima che diventino possibili certezze è inevitabile che si passi dalla voce alla metabolizzazione del bisogno. La partita con il Verona e quella che la Juventus giocherà stasera a Cagliari saranno i prossimi oracoli: il gioco più difficile viene dopo, quando i risultati dovranno essere interpretati. Servono scienziati, non maghi dei tarocchi.

*già direttore di Sky Sport

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