A cura della Redazione
La testardaggine, si sa, spesso si rivela essere un pregio. E così capita che Salvatore Cimmino (nella foto), nuotatore torrese purosangue, ma trapiantato a Roma, decida di avventurarsi in un’impresa sportiva tutt’altro che semplice: compiere a nuoto il Giro d’Europa. Nulla di strano, se non fosse, però, che il nostro concittadino ha dovuto patire, all’età di quattordici anni, l’amputazione di un arto inferiore a seguito di un’operazione dovuta ad un osteosarcoma. Da quel momento, la sua vita è cambiata radicalmente: «Avevo davanti a me due strade - afferma l’atleta oplontino -. Quella della rassegnazione, della chiusura in me stesso, del distacco dalla vita reale, oppure reagire. Non è stato facile - prosegue Cimmino -. Ho vissuto momenti duri in cui oscillavo tra l’una e l’altra possibilità. All’esterno trovavo compassione più che comprensione. Crescendo, però, seppur con fatica, sono riuscito a far sì che gli altri, insieme a me, imparassero a vivere questa disabilità con spirito costruttivo, attribuendo un valore positivo alla diversità, a tutte le diversità». Oggi, il 44enne nuotatore può dire di aver scelto la strada giusta, quella della reazione e dell’impegno a favore dei disabili. Da anni, infatti, Salvatore Cimmino lotta, attraverso le sue imprese sportive, affinché non ci sia discriminazione nei confronti dei portatori di handicap e, soprattutto, questi abbiano la possibilità di vivere una vita “normale” in una società che tende ad emarginarli e a frapporre ostacoli di ogni genere, sociali ed architettonici. «Il mio impegno - spiega Cimmino - è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà che i disabili incontrano nel quotidiano. In particolar modo, mi batto per un obiettivo specifico: la modifica del Nomenclatore tariffario delle protesi e degli ausili. E’ impensabile - sostiene a riguardo l’atleta - che ancora oggi si faccia riferimento ad un documento vecchio di quasi quindici anni. La ricerca scientifica, negli ultimi tempi, ha fatto passi da gigante. Il Nomenclatore è ormai uno strumento obsoleto che obbliga i disabili ad utilizzare i vecchi presidi rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale o a farsi carico della differenza di costo con quelli tecnologicamente più avanzati disponibili sul mercato. Il progresso tecnologico - conclude Cimmino - è, invece, in grado di offrire un evidente beneficio ad oltre quattro milioni di diversamente abili italiani». Cimmino si scaglia soprattutto contro il Servizio Sanitario Nazionale che, privilegiando la politica del risparmio, non consente l’adozione di misure volte a migliorare sensibilmente le condizioni di vita dei disabili. Per questo motivo, ha deciso di combattere “Per un mondo senza barriere”, il progetto che tanto gli sta cuore e che porta avanti con sacrificio e dedizione insieme al Circolo Aniene di Roma, per il quale gareggia. E le sue “armi” sono le bracciate in mare che lo hanno visto protagonista nelle acque italiane, dal Giro d’Italia fino alla traversata che nel maggio 2008 lo portò da Capri a Torre Annunziata nuotando per oltre otto ore. Adesso, il nostro Salvatore è pronto per un’altra sfida: il Giro d’Europa a nuoto, che lo vedrà impegnato da maggio a settembre. Sei tappe durissime, un’ulteriore prova di coraggio che lo porterà a nuotare, tra le altre, nelle acque dello Stretto di Gibilterra, del Canale della Manica, fino a giungere in Danimarca. «Spero che questa iniziativa possa servire in qualche modo a dar voce alle nostre esigenze - ha dichiarato Cimmino nel corso della presentazione dell’importante appuntamento, tenutasi a Firenze lo scorso 30 gennaio -. Noi disabili vogliamo esserci e desideriamo partecipare appieno, attivamente e anche con divertimento, alla vita di questo nostro Paese. Perciò, tra maggio e settembre di quest’anno - conclude l’atleta - riprenderà il via il mio personale “sciopero” del nuoto». In bocca al lupo, allora, Salvatore! Torre ti è grata ed è onorata di averti come suo “ambasciatore” nei mari del Vecchio Continente. DOMENICO GAGLIARDI