A cura della Redazione
Posa della prima pietra per la bretella di collegamento porto-autostrada A3. Lunedì 25 maggio c’è stata la cerimonia di inizio lavori dell’infrastruttura viaria che consentirà di servire in maniera più efficiente la zona industriale di Torre Annunziata. Presenti, tra gli altri, l’assessore ai Tarsporti della Regione, Ennio Cascetta ed il sindaco Giosuè Starita. Un’opera che ha visto l’impegno sinergico di Regione Campania, Provincia di Napoli e Comune oplontino. In totale, sono stati stanziati ben 5 milioni e 55 mila euro, di cui 1,5 milioni provenienti da Piazza Matteotti, 3,3 milioni dalla Regione e 220 mila euro dall’Ente di via Dante. La nuova arteria sarà lunga 1 chilometro e ottocento metri e larga dodici metri e mezzo. Il primo lotto dei lavori, che inizieranno fra quindici giorni, prevede il collegamento tra via d’Angiò, nei pressi dello scalo marittimo oplontino, e via Terragneta, che sarà ampliata, proseguendo parallelamente lungo la spiaggia della Salera. Successivamente, in una seconda fase, dovrebbe essere realizzato il collegamento con l’imbocco dell’autostrada Napoli-Pompei-Salerno, che sarà di competenza dell’Asi che dovrà provvedere al superamento del passaggio a livello di via Provinciale Schiti nel quartiere Rovigliano. “Questa bretella presenta tre elementi di vantaggio - commenta il sindaco Giosuè Starita -. Finalmente si abbattono le barriere che limitano l’accesso al porto. La presenza della linea ferroviaria, infatti, comporta la difficoltà di accesso agevole per i mezzi pesanti. Con tale collegamento si riusciranno ad aggirare questi ostacoli, dunque ci sarà anche un incremento del traffico portuale. Inoltre, sarà possibile evitare di percorrere il tratto stradale che oggi va necessariamente effettuato per raggiungere il porto. Via Roma e via Castello, che rappresentano un passaggio obbligato, non saranno più invase da mezzi pesanti. Si avrà - prosegue il primo cittadino - un alleggerimento del traffico veicolare pesante nel centro cittadino. Infine - conclude - pensiamo alla possibilità di collegare l’area del Polo nautico direttamente con il porto”. I lavori, la cui conclusione è prevista fra due anni e mezzo, saranno effettuati dalla ditta che si è aggiudicata l’appalto nel febbraio scorso, la società “Credendino Costruzioni SpA”, che ha praticato un ribasso del 31,619 per cento sul prezzo fissato a base d’asta. L’iter burocratico, durato circa otto anni, ha avuto avvio nel lontano 2001, quando la giunta dell’allora sindaco Francesco Maria Cucolo approvò il progetto preliminare dell’infrastruttura. Nel febbraio 2003, la Regione Campania inserì il progetto nel Piano attuativo del Programma Generale degli interventi infrastrutturali. Nel giugno 2003 la giunta municipale approva il progetto definitivo. Nell’ottobre 2004 la Provincia di Napoli sottoscrive un protocollo d’intesa con il Comune di Torre Annunziata per il cofinanziamento dell’opera per un importo di 1 milione e 445 mila euro. Nel febbraio 2006 la Regione approva il progetto definitivo, mentre nel mese di luglio dello stesso anno il governo oplontino approva il progetto esecutivo della bretella. Si arriva, così, all’ottobre 2006 quando viene emessa la determina dirigenziale per l’indizione della gara di appalto. Il decorso, poi, non si è rivelato privo di ostacoli. Basti pensare che su ventotto ditte che hanno presentato istanza di partecipazione al bando, solo nove hanno effettivamente partecipato all’asta. La Prefettura, infatti, ha impiegato quasi due anni per rilasciare le certificazioni antimafia, il che ha portato alla rinuncia di molte imprese che hanno ritenuto, probabilmente, antieconomico l’importo a base d’asta per la realizzazione della bretella. Nasce così una mega opera che rivoluzionerà l’assetto urbanistico della città oplontina, decongestionando il traffico commerciale diretto al porto e “liberando” il centro cittadino dagli ingorghi dovuti al passaggio di mezzi pesanti. Non è da sottovalutare, inoltre, l’impatto dell’opera sulla riqualificazione di intere aree degradate come Largo Genzano. Con i lavori, infatti, saranno rimosse anche le tonnellate di spazzatura sversate nel corso degli anni in quella zona, diventata nel frattempo una discarica abusiva. Insomma, una “prima pietra” per edificare una Torre diversa, una città che diventerà, con la bretella, crocevia dei commerci da e verso il porto, ma anche un importante punto di snodo per i traffici verso l’hinterland vesuviano. DOMENICO GAGLIARDI