A cura della Redazione
Acque agitate allo Spolettificio di Torre Annunziata. Sempre più tesi i rapporti tra le rappresentanze sindacali e il direttore dello stabilimento militare, colonello Andrea Volpe. Nella conferenza stampa di mercoledì scorso, a cui hanno partecipato Corrado Manzo (Cgil), Mario Esposito (Cisl), Giovanni Salvatore (Uil), Catello Cafiero (Confsal/Unsa), Vittorio Percuoco (Rdb), ed i rappresentanti delle Rsu, i sindacati hanno denunciato il loro malessere nei confronti della direzione dell’Ente. «Il colonnello Volpe non si preoccupa delle prospettive industriali dello stabilimento - ha dichiarato Manzo -. La crisi dello Spolettificio è sotto gli occhi di tutti. Egli pensa solo a far quadrare i conti vendendo le materie prime ed i macchinari obsoleti dell’opificio. Non c’è una seria politica di rilancio della struttura». Il pensionamento anticipato di una decina di lavoratori, non ancora in età pensionabile, per contenere i costi della struttura militare, ha portato sul piede di guerra i sindacati. “Un atto che, sebbene rispetti una disposizione del ministro Renato Brunetta, ci sembra quanto mai inopportuno - prosegue Manzo -. Non è accettabile che per mere questioni di bilancio vengano mandati via dei nostri colleghi che finiranno col perdere circa 300 euro al mese, ovvero la differenza tra il loro salario e il reddito da pensione che andranno a percepire”. A detta dei sindacati, si sta applicando una politica di tagli incoerente. «In nome di una politica di estremo rigore - continua il rappresentante della Cgil - si fanno tagli al gasolio, all’elettricità, al personale. Noi lavoratori siamo costretti ad indossare le tute da lavoro negli spogliatoi privi di riscaldamento. Ci sfugge quale possa essere il reale obiettivo di questa direzione aziendale”. Due sono le questioni sulle quali i sindacati insistono. La prima è un problema di carattere generale che riguarda lo stabilimento ed il suo futuro. La seconda è quella di una direzione che, secondo i rappresentanti dei lavoratori, non è in grado di intrattenere relazioni sindacali. «Questa mattina (mercoledì, ndr) - spiega Manzo - siamo stati costretti a svolgere questa riunione in altra sede, in quanto la direzione ha vietato l’accesso ai giornalisti per motivi di sicurezza. C’è un clima di intimidazione nei nostri confronti. Qualche giorno fa, nel corso di una riunione con il direttore Volpe un nostro collega che ha “osato” contraddirlo, è stato trasferito dopo alcuni giorni in un altro ufficio senza alcuna apparente motivazione». Lo Spolettificio di Torre Annunziata è stato sempre il fiore all’occhiello dell’economia torrese, arrivando ad occupare oltre 500 persone negli anni ‘80 e ‘90. Attualmente i lavoratori sono 210, destinati a ridursi ulteriormente nei prossimi anni per il “prepensionamento” di altri lavoratori. La crisi è legata soprattutto al calo delle commesse. Oggi si producono solo bombe da esercitazione, ma nella primavera del 2010 terminerà la commessa, creando inevitabilmente ulteriori problemi occupazionali. “In questi anni - prosegue Manzo - c’è stato un atteggiamento quanto mai indifferente delle istituzioni locali nei confronti delle problematiche inerenti lo Spolettificio. Le varie amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo hanno prestato poca attenzione. Eppure c’erano iniziative valide che avrebbero potuto risollevare le sorti dello stabilimento”. Il riferimento è, anche, al Museo delle Armi situato all’interno dell’opificio, uno dei più importanti in Italia. «Sotto la direzione del colonnello Serino il Museo veniva aperto in diverse occasioni come la festa del 22 ottobre e le visite delle scuole. Oggi, il progetto, è stato completamente abbandonato e non ne comprendiamo il motivo». La posizione di tutti sindacati è netta. All’attuale stato di agitazione proclamato per chiedere chiarezza sul futuro dello Spolettificio, potrebbero seguire atti ancor più “forti” come lo sciopero dei lavoratori. «Abbiamo chiesto un tavolo di confronto con i rappresentanti dell’Agenzia Industria Difesa per comprendere le reali prospettive, sia in temini produttivi che occupazionali, dello stabilimento. Ci rivolgiamo all’amministrazione comunale - conclude Manzo - affinché si faccia promotrice di questo incontro. La crisi del lavoro pubblico a Torre Annunziata non va sottovalutata. Accanto ai tanti lavoratori che in questi tempi stanno lottando per veder garantiti i loro diritti, ci siamo anche noi dello Spolettificio a difendere i nostri”. E.M. BORRELLI (Dal settimanale TorreSette del 16 ottobre 2009)