A cura della Redazione
«Ma che fanno i consiglieri comunali?». Quante volte abbiamo sentito per strada, da diversi cittadini, anche con una venatura di qualunquismo, questa frase su coloro che noi stessi abbiamo eletto. Eppure quei trenta nostri rappresentanti nel Consiglio comunale sono i portavoce, al di là di ogni colore politico, di destra, di centro o di sinistra, delle nostre esigenze e degli interessi della città. Noi li abbiamo votati, noi abbiamo scelto all’intero delle liste dei vari partiti a chi dare la nostra fiducia e a chi affidare le nostre speranze di rinascita di Torre. Perciò vanno non solo rispettati ma anche aiutati a svolgere al meglio il loro ruolo istituzionale. Ciò non vuol dire che bisogna accettare sempre e comunque quello che fanno. Anzi è doveroso da parte degli elettori e della stampa di elogiarli quando lavorano bene, di criticarli quando riteniamo che sbagliano e di spronarli a fare di più, quando vediamo che sono più intenti a cimentarsi in diatribe tra loro che a pensare ai problemi della città. Ma spesso non ci rendiamo conto che il loro lavoro è anche frustrante e demotivante. Soprattutto quando discutono e approfondiscono proposte nelle commissioni consiliari che poi restano solo sulla carta perché nessuno legge quei verbali. Oppure perché anche quando vengono esternate e presentate agli assessori, questi ultimi, quasi mai, le prendono in considerazione. E anche quando dovrebbero dare il meglio di se stessi, cioè in occasione dei consigli comunali, a volte sono costretti a ratificare decisioni prese nei loro partiti o in giunta. Certo non è mancato il loro contributo di idee e la loro volontà decisionale in diverse occasioni, ma ciò non basta. Possono fare e dare di più, soprattutto se il loro ruolo verrà valorizzato al massimo tenendo conto sempre e comunque delle loro opinioni e delle loro proposte. Ma, innanzitutto, attribuendo loro un incarico che serve non solo ad evidenziare le loro capacità e competenze, ma anche a gratificarli quando raggiungono un obiettivo prefissato. Ecco dunque la proposta: si assegni ad ogni consigliere comunale, che sarà disponibile ad accettarla, una delega in un determinato settore dell’amministrazione. Deleghe al verde pubblico, all’arredo urbano, alla manutenzione di strade, piazze e scuole, all’igiene cittadina, alla raccolta differenziata, all’individuazione di sprechi nella macchina comunale, a seguire progetti specifici e così via. Affrontare e risolvere un problema importante della nostra città può essere un motivo d’orgoglio e anche un modo per veder riconosciuto concretamente il proprio lavoro e persino un’occasione per aumentare i propri consensi tra i cittadini. E’ una strada che il sindaco Starita potrebbe intraprendere e sperimentare sul campo, per vederne l’efficacia. Sarà percorsa? Ci auguriamo di sì, nell’interesse dei consiglieri comunali, dell’amministrazione e della stessa città. E, penso, i risultati si vedrebbero in breve tempo. SALVATORE CARDONE (Dal settimanale TorreSette del 6 novembre 2009)