A cura della Redazione
Le dimissioni di Starita? Pesce d’aprile, naturalmente! L’ironia è un toccasana corroborante e illuminare la vita con un sorriso, ogni tanto, può contribuire ad “affondare” le difficoltà. Qualche bacchettone ha affermato che un giornale non può prestarsi a questo tipo di gioco. E quale recondito teorema può sostenere questa tesi? Il nostro non è stato il primo organo d´informazione e non sarà sicuramente l’ultimo a celebrare con uno scherzo, più o meno verosimile, il primo aprile. Esistono dei precedenti illustri. Nell’augurare una serena Pasqua a tutti, ve ne ricordiamo qualcuno. La BBC nel 1957, proprio il primo aprile, mandò in onda un reportage verosimile sulla raccolta degli spaghetti in Svizzera. Raccontò cioè che si stavano potando degli alberi che producevano questo tipo di pasta. Qualche anno più tardi, nel 1965, annunciò invece dei test per una nuova tecnologia: Smell-o-vision, che permetteva di trasmettere odori attraverso le onde dell´aria. In tutti e due i casi tanti telespettatori chiamarono per saperne di più. Il quotiano The Guardian invece il primo aprile del 1977 dedicò qualche pagina alla descrizione dettagliata dell´isola di San Serriffe, peccato che questo stato non esistesse. Nel marzo 1878 la Gazzetta d´Italia annuncia un´altra strana notizia. Il primo aprile, nel parco delle Cascine, i fiorentini avrebbero potuto assistere alla cremazione di un mahrajà indiano. La curiosità per una cerimonia del tutto sconosciuta in quell´epoca attira una grande folla. Inizia l´attesa, passano le ore ma non arriva nessun carro funebre con la salma dell´indiano da cremare. Poi, all´improvviso, tra i cespugli, si fa strada un gruppo di ragazzi che gridano: "Pesci d´Arno fritti!". Fortunato l´indiano, che non era morto, e beffati i fiorentini che, come raccontano le cronache dell´epoca, si allontanano ammutoliti... facendo gli indiani. Ma il pesce d’aprile più famoso che la storia ricordi è quello organizzato da Orson Welles. Per il primo aprile 1938 il celebre regista americano progetta uno speciale programma radiofonico. A causa di problemi tecnici, però, non è possibile mandarlo in onda. Ma Welles non si arrende e qualche mese dopo, più precisamente il 30 ottobre, finalmente la radio trasmette "La Guerra dei Mondi": radiocronaca dello sbarco dei marziani. Tra la popolazione è subito panico generalizzato. I centralini radiofonici delle stazioni di polizia e dei giornali vengono invasi da centinaia di telefonate: gli americani vogliono capire cosa stia succedendo.