A cura della Redazione
Stamani, una delegazione del Pd guidata dal segretario regionale Enzo Amendola, e composta dai parlamentari Pd della Commissione Antimafia (Salvatore Piccolo e Luisa Bossa) hanno incontrato il procuratore capo di Torre Annunziata, Diego Marmo, il procuratore aggiunto Raffaele Marino (nella foto), minacciato in questi giorni con la sua scorta, e l’imprenditore nautico P.E., che ha denunciato alle Forze dell’Ordine i suoi estorsori permettendo l’arresto di undici persone affiliate ai clan Gionta e Gallo di Torre Annunziata. Successivamente i due parlamentari e il segretario Ammendola si sono recati nella sede del Partito Democratico di corso Vittorio Emanuele, dove hanno tenuto una conferenza stampa. “Abbiamo visitato la struttura giudiziaria di Torre Annunziata – ha esordito Bossa – e siamo rimasti molto colpiti dalla precarietà del Tribunale oplontino. Sembra un porto di mare, senza alcuna riservatezza. Il procuratore capo Marmo ci ha riferito che è stato costretto a chiedere un container per colloquiare in modo più riservato. Ci sono 15mila procedimenti noti, più quelli non noti. Ogni procuratore ha in capo a sé 1300 fascicoli. Questo è lo stato della giustizia nel Meridione. Fare il magistrato a Torre non è la stessa cosa che farlo a San Benedetto del Tronto. Abbiamo portato la nostra solidarietà al magistrato Marino – ha aggiunto Bossa, l’ex sindaco di Ercolano – che, nonostante l’accaduto, sta continuando a fare il suo lavoro. E’ superfluo aggiungere che gli attestati di solidarietà che sta ricevendo da tutt’Italia lo aiutano a proseguire il suo lavoro. Noi l’abbiamo fatto, come l’ha fatto il Consiglio Superiore della Magistratura. Bisogna mettere questi magistrati – ha concluso Bossa - nelle migliori condizioni per poter lavorare, affinché si ottengano risultati sempre migliori nella lotta alla criminalità. Abbiamo incontrato anche l’imprenditore-coraggio. Non è tutto inferno se ci sono persone come lui. Riferiremo in Commissione antimafia di garantire la massima sicurezza anche alla sua famiglia. Organizzeremo una chiamata alle armi di tutte le persone perbene, ve ne sono tantissime in questa città. Il cantiere nautico dell’imprenditore deve diventare l’emblema della rivoluzione e della resistenza”. “La nostra presenza a Torre Annunziata – ha dichiarato Piccolo – testimonia la nostra solidarietà al magistrato e all’imprenditore. Noi stiamo dalla loro parte e contro la criminalità senza se e senza ma”. Ammendola ha concluso l’incontro. “Cito solo frase del premier Berlusconi: Il libro Gomorra ha dato un supporto alla camorra!”. BENGA